Vincent Lambert non deve essere ucciso. Scienza e legge esitano, testa e cuore no
sabato 18 maggio 2019

Gentile direttore,
in Francia la società condanna a morte Vincent Lambert, eliminandone l’alimentazione. Nessuno si indigna. Forse qualcosa si muove all’Onu, che chiede la “grazia” per Vincent. Ma si dovrebbero muovere le moltitudini dei “buoni” contro questi orrendi delitti di Stato e abbattere questa società decrepita e ipocrita che fa come Hitler che accarezzava il gattino mentre uccideva la gente nelle camere a gas. I “buonisti” di oggi, che amano il cagnolino, ma che odiano l’uomo e il bambino, sono peggiori di Hitler che forse era pazzo. Anche per l’aborto c’è la stessa ipocrisia. In Usa i democratici vogliono l’aborto anche oltre le 24 settimane... Che dire se non «giusto giudicio dalle stelle caggia [sui sacerdoti della morte], e sia nuovo e aperto tal che ognun temenza n’aggia».
Gian Carlo Politi


Incominciamo dalla fine, gentile signor Politi. Cioè dalla citazione che lei fa della suggestiva e durissima invettiva che nel sesto canto del Purgatorio Dante Alighieri scaglia contro un uomo politico (l’imperatore tedesco Alberto d’Austria) che, concentrato sul mantenimento del suo potere in quell’Europa tra XIII e XIV secolo, non si assumeva le proprie responsabilità di fronte a un gran male pubblico (Dante aveva a cuore l’Italia, inselvatichito «giardino de lo ’mperio»). Il gran poeta invoca perciò un esemplare castigo celeste su quel potente e sui suoi discendenti. Lei usa queste parole taglienti e vertiginose contro coloro che chiama i «sacerdoti della morte» (che sostituisce nel testo all’originario «sovra l’tuo sangue»). Ovvero le usa contro quanti stanno assecondando quella parte della famiglia di Vincent Lambert, disabile francese che vive da oltre dieci anni in stato di minima coscienza, che intende portare l’uomo a morte. I lettori di “Avvenire” conoscono bene questa tristissima storia purtroppo iniziatasi Oltralpe proprio mentre, qui in Italia, con la stessa procedura – la negazione di idratazione e alimentazione a chi non riesce più a mangiare e bere in modo autonomo – veniva fatta tragicamente morire Eluana Englaro. Penso come lei che queste persone, medici e magistrati, stiano facendo qualcosa di molto grave e di profondamente sbagliato. E in questi anni, sulle nostre pagine, abbiamo documentato come altri giudici e altri giuristi, e molti altri scienziati, contestino con argomenti forti l’orientamento di abbandono e di morte dei loro colleghi francesi del Consiglio di Stato, della maggioranza della Corte europea dei diritti umani nonché del personale sanitario che sostiene la moglie nella determinazione di far morire il 42enne disabile di Reims “difeso” invece soprattutto dai suoi genitori e amato da tutti quelli che non accettano che si apra la via all’uccisione dei disabili che sperimentano stati “di minima coscienza” o “vegetativi persistenti” (circa duemila persone in Francia, più o meno tremila nel nostro Paese). Spero che domani, lunedì, non succeda nulla di nuovo e non si avvii nulla di irreparabile contro Vincent Lambert. Mi auguro cioè che si rispetti quanto chiede il puro e semplice senso di umanità che accomuna tanta parte della società francese (credente e no) e che sollecita il pressante appello arrivato dal Comitato internazionale sui diritti delle persone con disabilità dell’Onu. I custodi di scienza e legge possono anche dividersi e scontrarsi. Cuore e umana ragione no. Vincent è vivo e inerme, e non deve essere ucciso.
Detto questo, signor Politi, con la stessa chiarezza le confermo che non la penso affatto come lei sui cosiddetti “buonisti” e non condivido la caricatura di coloro che lei etichetta così. Ci sono tante persone che cercano di essere “buone”, che amano l’umanità e ogni creatura vivente, che si battono per cancellare la pratica dell’aborto o che, almeno, non lo considerano affatto un “diritto” e che è assurdo e mistificante accostare a Hitler. Il problema del mondo, dell’Europa, dell’Italia e dei bambini nati e non nati sono le persone senza morale e senza freni, i cinici e i prepotenti che vivono all’insegna dell’individualismo più egoista e di un “perfettismo” che può essere sia eugenetico sia xenofobo. Tutto questo sta dando corpo a quell’ideologia nefasta del nostro tempo che è il “cattivismo”. E chi ama e rispetta l’infinita dignità della vita non può farsi affascinare da questa faccia feroce dell’individualismo. Così come non può farsi affascinare dalla maledizione dantesca: se davvero le colpe dei padri (e della madri) dovessero ricadere inesorabilmente sui figli, la fede e la ragione sarebbero inutili, la speranza sarebbe agonizzante e la pietà morta. Che viva, invece, come Vincent.

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