martedì 1 dicembre 2009
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Nella giornata mondiale odierna per la lotta all’Aids, possiamo riconoscere che negli ultimi 25 anni la comunità internazionale ha fatto grandi passi contro l’epidemia di Hiv. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che più di 4 milioni di persone nei Paesi a basso e medio reddito abbiano attualmente accesso al trattamento antiretrovirale. E grazie alle collaborazioni a livello planetario, gli americani – attraverso il Piano di emergenza del Presidente per l’aiuto anti-Aids (Pepfar) – assistono più della metà di quei 4 milioni di uomini, donne e bambini. Insieme, abbiamo anche fornito cure amorevoli a oltre 10 milioni di persone affette dalla malattia, compresi più di 4 milioni di bambini orfani e indifesi, e abbiamo sostenuto il programma di prevenzione della trasmissione da madre a figlio, che ha permesso a circa 240mila piccoli di nascere senza sieropositività. Il Pepfar, il maggiore sforzo nella storia del contrasto a una singola malattia, è stato l’elemento trainante per questi risultati. Con esso, gli americani hanno versato più di 25 miliardi di dollari alla lotta mondiale contro l’Aids. Il governo Usa è anche il primo contributore del Fondo mondiale per lotta ad Aids, tubercolosi e malaria. La Chiesa cattolica, intanto, attraverso organizzazioni quali la Caritas Internazionale e le sua rete di assistenza sanitaria, è in grado di giungere anche nelle aree più isolate e povere del Pianeta. La cooperazione tra gli Stati Uniti e la Chiesa e le associazioni cattoliche è una delle più rilevanti nella lotta mondiale al virus. Recentemente, l’ambasciata Usa presso la Santa Sede e la Caritas hanno ospitato una conferenza per incoraggiare una maggior collaborazione tra i governi, le organizzazioni inter-governative e quelle religiose per prevenire la trasmissione dell’Hiv da madre a figlio. Abbiamo già incominciato a vedere fermenti positivi dalla conferenza e ci aspettiamo risultati concreti a breve termine. L’America è risoluta in questo impegno. Il presidente Barack Obama ed il segretario di Stato Hillary Rodham Clinton hanno promesso di continuare il fondamentale lavoro del Pepfar, quale componente essenziale delle loro iniziative per la sanità a livello mondiale. Come ha dichiarato la signora Clinton, il Pepfar è in grado di servire da piattaforma su cui costruire altri importanti servizi sanitari per le persone e le famiglie. Per realizzare questo scopo, il Pepfar lavorerà con altri programmi del governo americano e con i nostri partner esteri al fine di rinforzare i sistemi sanitari e integrare i programmi contro Hiv, tubercolosi e malaria con quelli rivolti alla salute delle madri e dei figli e alle malattie tropicali trascurate. Gli Stati Uniti non possono sconfiggere l’Aids da soli. Per le nazioni colpite da questa epidemia, le potenzialità di successo sono compromesse ogni volta che una vita è persa a causa del virus. Per questa ragione, dobbiamo continuare a lavorare con i nostri partner mondiali, quali la Santa Sede e le molte organizzazioni a essa collegate, per abbattere le tante barriere che si trovano ancora sul nostro cammino. In questa Giornata mondiale, gli Stati Uniti sono lieti di riconoscere la loro collaborazione con le organizzazioni cattoliche nello sforzo mondiale per combattere l’Aids. *Ambasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede
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