giovedì 20 marzo 2014
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A Modena una coppia di genitori ha denunciato una coppia di nonni, per stalking. Non sappiamo chi ha ragione e chi torto, non trattiamo di questo. Ma stando ai dati generali, salta fuori l’amore dei genitori per la figlioletta e l’amore dei nonni per quella nipotina: i due amori contrastano. Comunque si concluda la storia processuale (ahimè, si va in processo), la storia fa già capire che i figli "sono" dei genitori, nessuno può sostituirli, ma i nonni han bisogno di contatti con i nipoti, non possono interromperli.Davvero il nonno, padre della madre, sabotava l’auto della madre, quando portava la figlia a scuola, in modo da essere lui, poi, a riportarla a casa? Che persecuzione! Però, anche, quanto (mal governato) attaccamento alla piccola. Davvero i nonni mandavano continui sms ai genitori e scampanellavano alla loro porta? Che invadenza! Il clou di questo intreccio di vite padri-figli e nonni-nipoti, sta nella scena iniziale, di cui tutti noi, che abbiamo avuto figli, abbiamo nella memoria una pallida copia o imitazione. Dunque: la bambina nasce e la nonna si propone (se non ho capito male) di essere lei ad allattarla. Dunque, non "voleva" essere la nonna, voleva essere la madre, anche in senso fisico. Ammesso sia davvero così, che cosa c’è d’interessante in questa storia? Perché chi l’ha letta ne conserverà per sempre un’eco nel cervello? Perché mostra due cose: le famiglie costruite sul sistema padri-figli non sono "piene", non sono "complete", i bambini hanno bisogno anche dei nonni e i nonni dei nipoti.E dunque: il corso della nostra società, che dal dopoguerra è andato avanti frantumando sempre più le famiglie, restringendole alla convivenza di due generazioni soltanto, padri e figli, e a volte un solo genitore con i figli, e a volte genitori da soli e figli da soli, non è naturale.Era più naturale la vecchia famiglia, in cui i nonni vivevano con i figli e con i figli dei figli. Adesso ci sono due culture, in una famiglia: quella dei piccoli e quella degli grandi. Una volta c’era una terza cultura: quella dei vecchi. I nonni sapevano cos’era l’infanzia, e l’infanzia sapeva cos’era la nonnità. Questi due saperi si completavano e insieme formavano un terzo sapere: sapere cos’è la vita. Il che vuol dire: la vita era un continuo, dall’infanzia alla vecchiaia. Adesso, con il distacco dai nipoti, la vita dei nonni si ferma. I nonni di Modena sbagliano, se fanno ciò di cui sono incolpati. Ma sbagliano per amore. Cari nonni, i figli sono dei genitori. Se volete, da nonno, aggiungo: purtroppo. È giusto che i figli vivano con i genitori. Ma non è giusto che vivano senza i nonni.
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