sabato 23 settembre 2017
Farhad Nouri, 10 anni, è uno dei 4mila profughi presenti in Serbia, ma si è distinto per il suo talento artistico, tanto che il presidente serbo ha promesso la cittadinanza a lui e alla sua famiglia
Il «piccolo Picasso» afghano ottiene l'asilo grazie ai suoi disegni

Un blocco da disegno, una matita e lo smartphone dove raccoglie immagini e modelli da riprodurre, Farhad Nouri ha 10 anni e dice che il suo artista preferito è Picasso, ma lo stile con cui disegna ricorda molto di più Jackson Pollock.

Il suo sogno è trasferirsi in Svizzera per vivere una vita "normale", lontano dalla guerra dalla guerra, e perfezionare lì i suoi studi in arte, la sua grande passione. Nel frattempo il «piccolo Picasso» della Serbia, con già una mostra all’attivo, molti ammiratori famosi, un lungo articolo sul New York Times e un servizio fotografico dell’Associated Press, ha ottenuto l'asilo in Serbia grazie al suo talento artistico.

Il piccolo profugo in fuga dall'Afghanistan con i suoi genitori e due fratelli più piccoli è, come tante altre persone bloccate da mesi in Serbia, nel centro di accoglienza Krnjača vicino a Belgrado (7mila i profughi bloccati in tutta la Serbia, ndr): diverse settimane fa, però, dopo la mostra "We need Kindness" e la risonanza avuta su alcuni giornali internazionali, il ragazzino ha avuto l'occasione di incontrare il presidente serbo Aleksandar Vucic in persona, che ricevendolo assieme alla sua famiglia afghana, gli ha proposto di restare in Serbia: «Se immaginate il vostro futuro in Serbia, consideratevi benvenuti».

Per Farhad Nouri, Belgrado finora è il posto migliore che abbia mai visto: «Voglio restare» ha risposto e subito ha iniziato la scuola, ha imparato un po’ la lingua serba, ha fatto nuovi amici. Soprattutto, è stato riconosciuto come portentoso e precocissimo artista e ha potuto cominciare a studiare anche arte a una scuola specializzata.
"I miei genitori all'inizio non credevano che avrei esposto le mie opere a una mostra", ha raccontato il giovane profugo. "In Afghanistan non avrei mai pensato a una cosa del genere. Qui è tutto diverso, e sono tanto contento". Farhard ha le idee chiare. "Prima di tutto voglio studiare, dopodiché voglio andare in un altro Paese, ad esempio in Svizzera. Là, con la vendita delle mie opera e disegni voglio aiutare la mia famiglia, e voglio anche che anche i miei fratelli più piccoli vadano a scuola". Perché è solo da lì che i piccoli Nouri potranno costruirsi un futuro per sé stessi e per i propri genitori.





© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI