
Centinaia di indigeni assistono alle fasi di un processo della Corte Suprema che sarà cruciale per la vita sulle loro terre. - Reuters

Da fine agosto, in 6.000 sono arrivati a Brasilia, città dove ha sede la Corte Suprema. Lottano “pela vida”, “per la vita”. - Reuters

La Corte Suprema si deve pronunciare dopo che le autorità dello stato di Santa Catarina hanno fatto ricorso contro gli indigeni per alcune terre loro restituite. Le avrebbero ottenute con un "abuso". - Reuters

Si tratta di terre espropriate ai nativi durante la colonizzazione e la dittatura militare, restituite loro dal 1988 ad oggi. - Reuters

La restituzione di terre agli indigeni è regolata dalla Costituzione del 1988. Grazie alle previsioni della Carta, i nativi sono tornati in possesso di 117 milioni di ettari di foresta (la metà di quelli rivendicati). - Reuters

Le autorità di Santa Catarina ritengono che il riottenimento delle terre sia avvenuto in maniera “abusiva” perché ha riguardato territori che non erano più proprietà degli indigeni al momento di entrata in vigore della Costituzione. - Reuters

È la vecchia tesi del «limite temporale», sostenuta dalla lobby agraria, che pone come condizione della restituzione il possesso effettivo al momento del ritorno della democrazia. - Reuters

Gli indigeni non sono i proprietari di questi territori, ma li gestiscono a beneficio loro e dell’umanità: uno studio dell’Onu, pubblicato quest’anno, ha confermato che le aree sotto il controllo dei nativi sono quasi tre volte meno disboscate delle altre. - Reuters

La pronuncia della Corte Suprema doveva avvenire il 25 agosto, ma è stata rimandata. L’attesa continua. - Reuters