venerdì 25 agosto 2023
Una figura di straordinaria rilevanza nella storia della Repubblica, ma la “ferita” causata dal suo rapimento e dall’incapacità collettiva di sottrarlo a una morte ingiusta
Aldo Moro, i giovani e noi: un’amicizia viva

Saverio Allevato, Già responsabile Cattolici popolari-Roma; Agostino Giovagnoli, Storico e già Professore di Storia contemporanea; Agnese Moro, Giornalista Pubblicista, figlia di Aldo Moro. Introduce Salvatore Taormina, Redazione Culturale del Meeting per l’amicizia fra i popoli. Modera Angelo Picariello, Giornalista di Avvenire, autore di Un’ azalea in via Fani, Ed. San Paolo.

Aldo Moro (1916-1978) è una figura di straordinaria rilevanza nella storia della Repubblica, ma la “ferita” causata dal suo rapimento e dall’incapacità collettiva di sottrarlo a una morte ingiusta sono fonte spesso di un’ingiustizia ulteriore che ne limita il ricordo a quei 55 giorni drammatici. Dopo 45 anni, liberarlo finalmente da quella “prigionia” consente di parlare di temi di grande attualità attraverso la sua vita, in cui emerge la centralità della persona (che caratterizza la nostra Costituzione, con il suo decisivo impulso) e la costante tensione all’unità e alla positività della realtà. La politica come servizio al bene comune non gli fece mai mancare tempo per i suoi allievi e i giovani, specie nei turbolenti anni della Contestazione, in cui mantenne un rapporto assiduo e discreto anche con alcuni studenti e sacerdoti della comunità di Comunione e Liberazione di Roma. Una politica così concepita lo rese anche grande protagonista di iniziative di pace e dialogo nel pieno della Guerra fredda.

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