mercoledì 22 novembre 2023
A breve a breve anche Burkina Faso, Liberia, Niger e Sierra Leone, riceveranno le dosi distribuite dall'Alleanza Gavi. Nel 2021 le vittime nel mondo sino state 619mila
Nel giro di qualche anno le zanzariere non saranno più l'unica forma di difesa dal contagio malarico

Nel giro di qualche anno le zanzariere non saranno più l'unica forma di difesa dal contagio malarico - Ansa

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Prima il Camerun, a breve anche Burkina Faso, Liberia, Niger e Sierra Leone. Sono i Paesi africani che presto riceveranno più di due milioni di dosi di vaccino Rts,s contro la malaria. Si tratta delle aree più a rischio del continente, a partire dal Camerun, l’unico ad aver già ricevuto 331.200 fiale: è la prima consegna in un Paese non coinvolto nel programma pilota iniziato nel 2019. In questi anni, infatti, l’Oms ha portato avanti una prima campagna di vaccinazione in Paesi come Malawii, Ghana e Kenya, giudicati ad alto rischio di trasmissione malarica. I risultati sono stati incoraggianti: la campagna ha coinvolto più di 800.000 bambini e il vaccino si è dimostrato efficace, prevenendo il 40% dei casi di malaria e il 30% dei casi gravi.

Sono soprattutto i bambini, infatti, ad essere vittime di questa malattia: si stima che ogni minuto un bambino che ha meno di cinque anni muoia di malaria. Dei 619.000 decessi avvenuti nel 2021 a causa di questa malattia, il 77% è rappresentato da bambini sotto i cinque anni, quasi totalmente africani.

«Il mondo ha bisogno di buone notizie e questa è una buona notizia» - ha dichiarato David Marlow, Ceo di Gavi (Global Alliance for Vaccines and Immunisation), il consorzio che si occuperà della distribuzione delle dosi, dicendosi orgoglioso - «che la nostra alleanza di parti interessate, con i Paesi africani in prima linea, abbia deciso di investire nel vaccino contro la malaria come priorità di salute pubblica e che questo sostegno abbia contribuito alla disponibilità di un nuovo strumento che può salvare la vita di migliaia di bambini ogni anno».

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