martedì 18 agosto 2015
​Sono 1,5 milioni i bambini che muoiono ogni anno di malattie che potrebbero essere evitate con vaccini esistenti, mentre un bambino su 5 non riceve sistematicamente i vaccini vitali. Ma in molti si oppongono.
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Sono 1,5 milioni i bambini che muoiono ogni anno di malattie che potrebbero essere evitate con vaccini esistenti, mentre un bambino su 5 non riceve sistematicamente i vaccini vitali. Il rifiuto del vaccino o l'esitazione di fronte a tale mezzo di immunizzazione costituiscono una sfida crescente per i programmi di vaccinazione, afferma l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che firma un numero speciale della rivista 'Vaccine'. Per l'Oms i "vaccini possono solo migliorare la salute e prevenire decessi se sono utilizzati, e i programmi di vaccinazione devono essere in grado di raggiungere e mantenere tassi elevati di vaccinazione". L'esitazione di fronte al vaccino non è un problema caratteristico dei Paesi ad alto reddito, ma un fenomeno complesso che si pone su scala mondiale, in forme variabili e in rapida evoluzione, spiega l'Oms in un comunicato. Le preoccupazioni circa l'innocuità del prodotto non sono infatti il solo fattore che favorisce l'esitazione o il rifiuto, afferma l'Oms. Vi sono anche convinzioni negative fondate su idee sbagliate (come quella che pretende che la vaccinazione delle donne causa sterilità), la disinformazione, la sfiducia nel personale o il sistema sanitario, il ruolo di personaggi influenti, i costi o gli ostacoli geografici. In alcune casi si tratta di minoranze etniche e in alcuni luoghi, le preoccupazioni sono espresse da "sottogruppi di obiettori religiosi o filosofici", osserva ancora l'Oms. Purtroppo non esiste una "bacchetta magica", né una strategia d'intervento unica che funzionerebbe per tutti i fattori. È tuttavia certo che una comunicazione efficace è essenziale per dissipare le paure, affrontare le preoccupazioni e promuovere l'accettazione della vaccinazione.
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