Un senza dimora a Los Angeles - Ansa

«Non dormite da soli all'aperto». È l'appello della polizia di Los Angeles ai senza dimora dopo l'uccisione di tre di loro in pochissimi giorni. Si sospetta che dietro gli omicidi ci sia un serial killer dei senzatetto. «Lavoriamo senza sosta per rintracciare il colpevole», assicura la sindaca Karen Bass. La polizia raccomanda di segnalare situazioni anomale e di tenere in carica i cellulari, ma soprattutto di andare a dormire nei rifugi.

Il primo omicidio è avvenuto domenica scorsa, alle 3.10 del mattino. La vittima, Josè Bolanos, aveva ferite da arma da fuoco. Era stato ucciso nel sonno, mentre dormiva per strada, in un angolo riparato, da solo. La situazione si è ripetuta l'indomani, quando Mark Diggs, 62 anni, è stato stato colpito a morte attorno alle 4.45: accanto a lui il suo carrello, si stava preparando per dormire. Il terzo caso risale a mercoledì scorso alle 2.30, la vittima è un latino di 52 anni di cui la polizia non ha diffuso le generalità. Ucciso, anche lui, mentre dormiva appartato.

Si dà la caccia a un uomo che viaggia su una berlina marrone. L'ipotesi del serial killer è stata resa pubblica per proteggere i senza dimora, spiega la polizia, anche se ora diventa più difficile catturare il pluriomicida.

Sono 46.260, secondo stime dell'estate scorsa, i senza fissa dimora a Los Angeles, aumentati del 10% rispetto al 2022: un incremento in linea con le altre metropoli statunitensi.

Venerdì sera un senza dimora è stato ucciso, e altri 4 feriti, a Las Vegas nel corso di una sparatoria in un rifugio di senzatetto. Un uomo ha aperto il fuoco, attorno alle 17.35: il sospetto viene descritto come un afroamericano con una felpa, fuggito correndo e poi salito su una berlina nera. La vittima è un uomo sui 50 anni. I feriti sono tre uomini trentenni, di cui uno versa in condizioni critiche, e un giovane. Non sono state fornite le generalità.

La polizia tende a escludere che ci sia un nesso con gli omicidi seriali di Los Angeles. «Lo scenario qui è piuttosto diverso» ha detto alla Cbs un portavoce. «Non sembrerebbe collegato. Ma se le indagini ci porteranno su quella pista la seguiremo. Per il momento non è così».