lunedì 28 dicembre 2009
Umar Farouk aveva con sé una quantità di esplosivo sufficiente a distruggere l'aereo. La rivelazione della Cnn aumenta gli interrogativi sul fallito attentato all'aereo al volo Delta per detroit partito da Amsterdam. Intanto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in vacanza alle Hawaii, ha chiesto al Dipartimento della Sicurezza nazionale che vengano riviste le procedure usate negli ultimi anni nei confronti dei sospetti terroristi.
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Umar Farouk aveva con sé una quantità di esplosivo sufficiente a distruggere l'aereo. La rivelazione della Cnn, che cita «fonti a conoscenza delle indagini», aumenta gli interrogfativi sul fallito attentato all'aereo al volo Delta per detroit partito da Amsterdam. Perché le modalità e le quantità minime di componenti chimici della rudimentale bomba pongono nuovi problemi nella strategia dei controlli sui voli. Intanto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in vacanza alle Hawaii, ha chiesto al Dipartimento della Sicurezza nazionale che vengano riviste le procedure usate negli ultimi anni nei confronti dei sospetti terroristi e il modo con cui si raccolgono informazioni su di loro e vengono redatte le liste. Obama vuole chiarire come sia stato possibile che il terrorista nigeriano sia potuto salire a bordo con dell'esplosivo addosso, senza essere intercettato da nessun sistema di sicurezza a terra. Al riguardo Obama ha sottolineato che servono miglioramenti a questo tipo di macchinari. Il profilo del terrorista. Abdulmutallab è figlio di un importante dirigente bancario nigeriano, Alhaji Umaru Mutallab, che è stato ascoltato dalle autorità di Abuja; proprio il padre si sarebbe recato sei mesi fa presso l’Ambasciata statunitense ad Abuja per manifestare le proprie preoccupazioni per le posizioni radicali del giovane: di qui l’inclusione di Umar nella lista dei sospetti terroristi tenuta dalle autorità statunitensi; secondo altre fonti tuttavia il nome del giovane figurava sull’elenco già da due anni, sebbene non fosse tra coloro cui veniva negato l’ingresso negli Stati Uniti. Secondo quanto riporta il quotidiano nigeriano This Day, la famiglia di Mutallab possiede un appartamento nel centro di Londra, perquisito sabato dalla polizia britannica; il giovane era iscritto alla facoltà di ingegneria del London University College ed aveva recentemente lasciato la capitale per recarsi prima in Egitto e poi negli Emirati Arabi, da dove aveva scritto ai familiari affermando di non voler più avere alcun contatto con loro. In seguito avrebbe viaggiato nello Yemen, dove secondo gli inquirenti avrebbe ricevuto l’esplosivo e le istruzioni per l’assemblaggio, circostanza non ancora confermata ufficialmente. Sempre secondo il quotidiano, Umar si era fatto notare per il suo radicalismo islamico fin dall’adolescenza; il padre - che ha creato la prima banca islamica nigeriana - si sarebbe detto sorpreso che al giovane fosse stato concesso il visto d’ingresso negli Stati Uniti, visti i suoi avvertimenti; circostanza confermata dalle autorità aeroportuali olandesi, secondo le quali Umar era in possesso di documenti validi. Le autorità britanniche avevano invece revocato nel maggio scorso il visto di ingresso nel Paese di Mutallab: come riporta il settimanale The Sunday Times il 23 enne nigeriano era anzi stato sorvegliato dai servizi segreti ma era stato ritenuto troppo poco pericoloso per costituire una minaccia; dopo aver lasciato Londra nel novembre scorso, aveva fatto domanda di ingresso nello scorso maggio ma il visto gli era stato rifiutato perché voleva iscriversi ad un college non considerato un’autentica università. Poi Abdulmutallab avrebbe acquistato il biglietto Lagos-Amsterdam-Detroit da 2.831 dollari nell'ufficio della Klm di Dacca, Ghana, lo scorso 16 dicembre, con ritorno previsto l'8 gennaio.I particolari dell'attentato fallito. Stando alle prime risultanze dell’inchiesta condotta dalla polizia olandese, Mutallab si era imbarcato su un aereo ella Nothwestern Airlines in partenza della Nigeria; la compagnia aerea statunitense aveva trasmesso alle autorità federali - seguendo le procedure standard - la lista dei passeggeri con i loro dati personali, tra cui quelle dell’attentatore, ricevendo il via libera per il decollo. Una volta giunto a Schipol il giovane si è poi imbarcato sul volo per Detroit, assicurato dalla Northwestern Airlines ma effettuato da un apparecchio della Delta, di proprietà dello stesso vettore; sui due apparecchi non sarebbe stato presente alcun «sceriffo dell’aria», secondo quanto riferito da fonti governative statunitensi. Mutallab avrebbe utilizzato «una siringa per iniettare una sostanza chimica liquida in una polvere che aveva nascosto sul corpo», una tecnica «mai osservata fino ad ora» e che rende impossibile la scoperta dell’esplosivo attraverso i normali controlli a raggi X. Secondo alcuni esperti tuttavia la descrizione omette la presenza del detonatore, necessario per innescare l’esplosione e che invece avrebbe dovuto essere rilevato, per quanto piccolo, oltre a provocare gravi ustioni all’attentatore rimasto invece ferito in modo lieve.  Stando alla Cbs Mutallab avrebbe utilizzato delle pentaeritrite (Petn), un esplosivo molto potente della stessa famiglia della nitroglicerina. Il Petn è uno degli ingredienti utilizzati nella fabbricazione del Semtex, ed è la stessa sostanza che il terrorista Richard Reid cercò di usare - nascosta nelle scarpe - per far saltare un aereo in volo da Parigi a Miami. Nel frattempo sono state rafforzate le misure di sicurezza in tutti gli aeroporti europei, fra cui quelli italiani: le nuove procedure, attivate su richiesta statunitense, «si applicano a tutti i voli diretti verso gli Stati Uniti e per un periodo di tempo indefinito», hanno reso noto le autorità aeroportuali olandesi. Il Segretario per la Homeland Security statunitense, Janet Napolitano, ha confermato che i passeggeri in volo verso gli Stati Uniti potranno essere sottoposti a misure di sicurezza ulteriori; Napolitano non ha fornito ulteriori dettagli, notando come le misure di sicurezza «sono progettate per essere imprevedibili, e dunque i passeggeri non dovrebbero attendersi di vedere le stesse procedure applicate dovunque». Secondo fonti governative statunitensi verrebbero intensificati i controlli alle porte d’imbarco e imposto lo stivaggio dei bagagli a mano e degli oggetti personali prima dell’atterraggio, come già peraltro deciso da Air Canada. Il vettore canadese ha infatti reso noto che in base alle nuove procedure sui propri voli diretti verso gli Stati Uniti non sarà possibile abbandonare il proprio posto durante l’ora precedente l’atterraggio; nello stesso periodo non sarà inoltre possibile accedere al proprio bagaglio a mano o tenere in grembo degli oggetti.
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