sabato 15 luglio 2023
È l’effetto della peggiore siccità degli ultimi 74 anni che ha prosciugato quasi completamente le risorse idriche del Paese sudamericano. Il governo distribuisce bottiglie di minerale
Il Rio de la Plata a Montevideo

Il Rio de la Plata a Montevideo - Ansa

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Più della metà della popolazione dell’Uruguay, circa 3,5 milioni di abitanti in totale, non ha più accesso all’acqua potabile. È l’effetto della peggiore siccità degli ultimi 74 anni che ha prosciugato quasi completamente le risorse idriche del Paese sudamericano. La situazione è critica in particolare nell’area metropolitana della capitale Montevideo. Lo riferisce il quotidiano The Guardian secondo cui l’esecutivo conservatore di Luis Lacalle Pou era stato allertato già l’anno scorso sulla limitatezza delle scorte ma aveva ignorato le previsioni bollandole come inutilmente catastrofiche.
Il peggio è però arrivato. A maggio, la società pubblica che gestisce le forniture, Ose, è corsa ai ripari incanalando nelle dighe l’acqua salmastra proveniente dall’estuario del Rio de la Plata. Intervento che ha fatto tuttavia alzare la concentrazione di sodio e cloruri al limite consentito dall’Organizzazione mondiale della Sanità. L’acqua ha un cattivo odore e sapore. Secondo le autorità locali non è pericolosa per la salute ma i soggetti più vulnerabili, come bambini, donne in gravidanza e malati cronici, sono sollecitati a non berla. Il governo ha annunciato la distribuzione gratuita di acqua in bottiglia a più di 500mila persone ed esentato dalle tasse chi volesse comprarla. I meteorologi prevedono piogge solo a settembre. L’emergenza sarà lunga.
Da un gruppo di relatori Onu sui diritti umani è arrivato intanto la raccomandazione a rivedere i piani di distribuzione dell’acqua dolce dando priorità al consumo umano, che rappresenta appena il 5% del totale, e non a quello industriale.

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