lunedì 27 ottobre 2014
​Il progetto di legge, annunciato martedì, prevede di prelevare 150 fiorini, (50 centesimi di euro) per gigabyte. Contraria anche la Ue.
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Una tassa sul web. La sola idea provoca la rabbia di tanti ungheresi, giovani in particolare. E infatti in 10.000 sono scesi in piazza domenica a Budapest per chiedere che il governo di Viktor Orban ritiri il progetto di tassare l'uso di internet, una misura per rimpinguare le casse dello stato, ma che l'opposizione considera antidemocratica. Il progetto di legge era stato annunciato martedì e prevede di prelevare 150 fiorini, (50 centesimi di euro) per gigabyte, una misura giudicata necessaria dal governo per colmare il buco di bilancio per il prossimo anno. "Se la tassa non sarà ritirata entro 48 ore torneremo", ha scandito davanti alla folla uno degli organizzatori della protesta, Balazs Gulyas. I dimostranti si sono dati appuntamento davanti al ministero dell'economia issando cartelloni con le scritte "Wifi libero, internet libero, Ungheria libera". Gli organizzatori della manifestazione sostengono che questa tassa miri soprattuto a restringere gli spazi di critica contro il governo di Orban, accusato di autoritarismo, critiche che viaggiano in gran parte sul web. Anche l'Unione europea guarda in modo negativo a questo provvedimento annunciato da Budapest. Il progetto di legge é stato, infatti, definito da Neelie Kroes, commissaria Ue per le nuove tecnologie, "una vergogna per il governo ungherese".
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