sabato 18 febbraio 2023
Alfredo Bosco e Andrea Sceresini prima convocati a Kiev per interrogatori, poi non hanno avuto più notizie. «Intervenga la Farnesina»
A sinistra Andrea Sceresini, a destra Alfredo Bosco

A sinistra Andrea Sceresini, a destra Alfredo Bosco - .

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Le autorità di Kiev hanno revocato gli accrediti stampa a due reporter freelance italiani: Alfredo Bosco e Andrea Sceresini, fra l'altro collaboratori di programmi Rai. In un primo momento era stato comunicato a entrambi che sarebbero stati interrogati dallo Sbu, il servizio di sicurezza ucraino, a Kramatorsk. Poi, a Kiev. Ma da allora non hanno ricevuto nessuna comunicazione e sono tuttora in attesa di sviluppi. Al momento non si conoscono le motivazioni ufficiali della notifica delle autorità, ma secondo alcune fonti raccolte dai due giornalisti, qualcuno li avrebbe indicati come “collaboratori del nemico”. Accuse che i reporter respingono.

Proprio Sceresini alcuni mesi fa aveva realizzato una esclusiva dalla Siberia nella quale rivelava le proteste contro Putin che Mosca tiene nascoste. Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti, ha chiesto alla Farnesina di intervenire di “accertare la situazione e garantire ai due connazionali condizioni di sicurezza e agibilità per poter svolgere il loro lavoro”.

Lo scorso 14 febbraio a un altro giornalista italiano, Salvatore Garzillo, è stato impedito di entrare in Ucraina dalla Polonia e una simile esperienza era toccata nel 2022 al reporter Lorenzo Giroffi. Nei prossimi giorni si attende a Kiev la prima visita ufficiale di Giorgia Meloni e per quella data le autorità di Kiev potrebbero sciogliere la riserva e ripristinare i permessi per i giornalisti.

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