lunedì 25 settembre 2023
La rappresaglia di Mosca, dopo gli attacchi ucraini sui centri di comando marittimi in Crimea, è arrivata allo scoccare del coprifuoco
Raid russo su Odessa, colpiti al porto i depositi per il grano

Odesa Authority

COMMENTA E CONDIVIDI

Brutale e massiccia, la rappresaglia di Mosca dopo gli attacchi ucraini sui centri di comando marittimi in Crimea è arrivata allo scoccare del coprifuoco. Stavolta i missili sono piombati a pochi metri dalla Scalinata Potemkin, il simbolo di Odessa che guarda al nuovo molo delle navi da crociera, riconvertito a causa della guerra in deposito di grano sovrastato dall’imponente “Hotel Odessa”. Proprio il grattacielo, fuori servizio dall’inizio del conflitto, è stato centrato da uno degli ordigni. L’edificio è stato devastato dall’esplosione. Avvolto dalle fiamme, per tutta la notte è apparso in lontananza come una gigantesca torcia che si rifletteva sulla baia.

L’attacco, scattato poco dopo le 23.30 ma proseguito per alcune ore a diverse ondate, è stato preceduto da una serie di falsi allarmi radio. Uno dei diversivi usati nella cyberguerra per far avvistare ai radar della contraerea inesistenti bersagli in arrivo dal mare.

Odesa Authority

Ma dalle 23.55, sui quartieri centrali della città è stato scatenato l’inferno. Due ore ininterrotte di raffiche e deflagrazioni. Con i palazzi scossi dall’onda d’urto proveniente da direzioni diverse. Soprattutto dall’alto al momento in cui i droni bomba venivano intercettati è distrutti mentre in picchiata puntavano sull’abitato.

Una donna è stata ferita, diversi edifici sono stati danneggiati e alcune importanti infrastrutture portuali sono state distrutte. Il comando meridionale delle forze armate ucraine ha fatto sapere di avere intercettato e distrutto 19 droni Shahed di fabbricazione iraniana, 11 missili da crociera e due missili ipersonici. Altri tre droni erano stati distrutti nel pomeriggio precedente, probabilmente lanciati per saggiare i tempi di reazione e il posizionamento della contraerea.

Oltre ai droni sono stati impiegati almeno 2 missili ipersonici Onyx e una dozzina di missili Kalibr.

Questi ultimi hanno seguito traiettorie apparentemente illogiche nello stesso momento in cui lo sciame di droni si abbassava di quota in direzione della costa. Uno stratagemma adoperato per tenere sotto pressione la contraerea che, per quanto continui a mostrarsi molto efficiente, non è una barriera impenetrabile. A quel punto i missili supersonici Kalibr, secondo Kiev lanciati da un sottomarino, hanno sfondato il fuoco di sbarramento distruggendo le infrastrutture che l’Ucraina intende usare per le spedizioni di grano e cereali.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: