lunedì 23 ottobre 2023
Il documento: ancora stupri e torture su donne dai 16 agli 83 anni. Confermata la deportazione di altri 31 bambini. Mosca non ha risposto alle richieste di chiarimento degli investigatori Onu
Un estratto del documento Onu con le nuove accuse alle forze russe

Un estratto del documento Onu con le nuove accuse alle forze russe

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Le forze russe mirano a contenere la controffensiva ucraina tenendo sotto pressione la città di Avdiivka, a est, e la regione meridionale di Kherson. Intanto governano con la violenza i territori occupati. Un report della Commissione di inchiesta Onu parla di «nuove prove che le autorità russe hanno commesso violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale» nelle aree sotto il loro controllo. Ma quella di oggi verrà ricordata come la giornata in cui il presidente turco Erdogan ha presentato al parlamento un disegno di legge che approva l’adesione della Svezia alla Nato. Una mossa accolta con favore da Stoccolma, che entrerà nel “patto” dopo che si era aggiunta anche la Finlandia e che di fatto sigilla l’intero fianco Est .
Dal canto suo Vladimir Putin chiede sostanzialmente la resa di Kiev e la definitiva rinuncia alle aree conquistate da Mosca. «Il regime di Kiev e i suoi padrini occidentali», ha detto il presidente russo in un colloquio telefonico il presidente brasiliano Lula, «perseguono una linea distruttiva», ma Mosca resta «aperta al dialogo, a condizione che le autorità ucraine rispettino le condizioni russe note e tengano conto delle nuove realtà».

ella notte tra domenica e lunedì una nuova ondata di droni è stata lanciata contro le strutture portuali di Odessa e in altri centri marittimi del Sud. Lo scopo è quello di spegnere i tentativi di spedizione dei cereali via mare e distruggere le basi da cui gli incursori di Kiev lanciano le operazioni direttamente nel territorio ostile nel Nord della Crimea. Secondo l’«Institute for the Study of War», con sede negli Stati Uniti, nell’ultima settimana le forze ucraine hanno attraversato il fiume Dnepr per prendere nuove posizioni e mettere sotto pressione i battaglioni russi che hanno tentato quasi 20 attacchi intorno ad Avdiivka, il centro a dieci chilometri dalla periferia di Donetsk, il distretto che per metà è controllato da Mosca. «È vero che Avdiivka ha un significato - ha dichiarato Andriy Yusov, portavoce della Direzione dell’Intelligence del ministero della Difesa ucraino -, non è la prima volta che le forze di occupazione aumentano la pressione dichiarando di voler conquistare tutta Donetsk e Luhansk. I loro piani sono falliti».
I resoconti militari russi non menziona Avdiivka, ma descrivono i «successi contro le posizioni ucraine» a est di Bakhmut, conquistata da Mosca a maggio dopo mesi di combattimenti.
Da Kherson, la città riconquistata da Kiev un anno fa ma che vede l’artiglieria russa ancora attestata appena al di là dell’argine del fiume Dnepr, giungono testimonianze dei civili che documentano centinaia di colpi scagliati ogni ora, giorno e notte. La Commissione d’inchiesta internazionale indipendente sull’Ucraina nominata dal segretario generale dell’Onu ha raccolto nuove conferme alle accuse per i crimini di guerra. «La Commissione - si legge - ha recentemente documentato attacchi che hanno colpito obiettivi civili, come edifici residenziali, una stazione ferroviaria, negozi e un magazzino ad uso civile, causando numerose vittime». Anche in periodi recenti sono stati documentati casi di stupro «con l’uso della forza o della coercizione psicologica». La maggior parte degli abusi sessuali «si è verificata dopo che gli autori si sono introdotti nelle case delle vittime», ha dichiarato. «Le vittime - è riportato - hanno riferito di stupri condotti sotto la minaccia di armi e di minacce di uccidere o di infliggere altre gravi sofferenze alle vittime o ai loro parenti». L'inchiesta cita i casi di una ragazzina di 16 anni e di alcune donne anziane, più che ottantenni, abusate dai soldati russi durante l'occupazione. Crimini che starebbero avveneendo anche in questi giorni.
Prima di depositare il dossier, i commissari hanno chiesto alla missione diplomatica russa presso il Consiglio dei diritti umani di Ginevra una replica, ma non è mai arrivata.
Vladimir Putin è indagato da marzo con l’accusa di aver ordinato la deportazione illegale di bambini. Gli investigatori Onu hanno raccolto nuove conferme ai capi di imputazione. In particolare, ha documentato «il trasferimento di 31 bambini dall’Ucraina alla Federazione Russa nel maggio 2022 e ha concluso che si è trattato di una deportazione illegale e di un crimine di guerra».

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