sabato 26 marzo 2022
In Polonia cita Giovanni Paolo II: "Non abbiate paura". La crisi "non finirà in giorni o mesi". Ai russi: non siete il nostro nemico. Missili a Leopoli. La Russia recluta 800 miliziani di Hezbollah
Il presidente americano Joe Biden ha tenuto un discorso stasera al Castello Reale di Varsavia, in Polonia

Il presidente americano Joe Biden ha tenuto un discorso stasera al Castello Reale di Varsavia, in Polonia - Reuters

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"Quest'uomo non può restare al potere". L'ha detto il presidente americano Joe Biden stasera a Varsavia riferendosi al presidente russo Vladimir Putin definito un "dittatore che cerca di ricostruire un impero". La Casa Bianca ha poi precisato che Biden "non stava parlando di un cambio di regime in Russia". Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha replicato: "Non è qualcosa che decide Biden. È solo una scelta dei cittadini della Federazione Russa".

Era un discorso atteso, quello che Biden ha pronunciato dopo gli incontri nel pomeriggio con i profughi dall'Ucraina e, in mattinata, con i ministri ucraini arrivati in Polonia. Un discorso cominciato con la citazione di Giovanni Paolo II: "Non abbiate paura. Queste sono state le prime parole nel primo discorso pubblico del primo Papa polacco dopo la sua elezione nell'ottobre del 1978. Quelle sono le parole che hanno poi definito Giovanni Paolo II, parole che avrebbero cambiato il mondo".

Ai cittadini russi Biden ha detto: "Non è il grande popolo russo il nostro nemico". Agli ucraini: "Noi siamo con voi". Agli europei: cessate la dipendenza dai combustibili fossili russi, "noi come Stati Uniti vi aiuteremo". A Putin (già definito "macellaio" davanti ai profughi, dopo il "criminale di guerra" di qualche giorno fa) ha mandato a dire: "E' un tiranno, non può rimanere al potere". Sul ruolo della Nato in questa crisi, Biden è chiarissimo: l'Alleanza Atlantica non vuol entrare in guerra, ma non permetterà che sia toccato neanche un centimetro del suolo di un Paese membro. "Le forze Usa che sono in Europa non sono qui per combattere contro i soldati russi. Sono qui per difendere gli alleati".

La strategia per sconfiggere la Federazione russa, che "ha strangolato la democrazia, non solo a casa propria" è quella economica delle sanzioni, che hanno ridotto il "rublo in macerie", ha detto Biden, giocando sulle parole "ruble", rublo, e "rubble", macerie. Ma non sarà una crisi di breve durata. "Questa non è una battaglia che si vincerà nel giro di pochi giorni o mesi, dobbiamo preparaci a una battaglia che durerà a lungo".

Davanti ai polacchi Biden ha citato Solidarnosc, che "si è sollevato" contro la "brutalità" della Russia 30 anni fa e "anche se non è potuto essere qui siamo tutti grati a Lech Walesa in America e nel resto del mondo".

Ai profughi: "Putin è un macellaio". L'ira del Cremlino

"Putin è un macellaio" aveva detto nel pomeriggio Biden, incontrando un gruppo di profughi dall'Ucraina. "I bambini mi hanno detto di pregare per i loro papà, per i loro nonni tornati a combattere" ha riferito, dopo essersi fermato a parlare con i profughi e ad abbracciarli. "Siete coraggiosi", ha detto loro. Rispondendo alla domanda di un giornalista, ha aggiunto di non essere sicuro che la Russia abbia cambiato strategia concentrando i suoi sforzi bellici sul Donbass.

"Ciò che succede in Ucraina sta cambiando l'intero XXI secolo" aveva detto poco prima Biden, sempre a Varsavia, ai ministri ucraini degli Esteri, Dmytro Kuleba, e della Difesa, Oleksi Reznikov. Secondo quando ha riferito Kuleba, il presidente ha assicurato che gli Usa "saranno con l'Ucraina sempre, fino alla vittoria". Nel corso dell'incontro i ministri hanno presentato un elenco di attrezzature militari richieste. Biden a Varsavia ha detto di ritenere "l'articolo 5 un obbligo sacro" riferendosi all'articolo del trattato Nato secondo cui un attacco armato contro uno o più membri dell'Alleanza sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti.

"I nuovi insulti di Biden a Putin restringono ulteriormente la finestra di opportunità per ricucire i rapporti tra Russia e Stati Uniti" afferma il Cremlino, citato dalla Tass. "È strano sentire accuse contro Putin da Biden, che ha invitato a bombardare la Jugoslavia e uccidere le persone" ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.​

Esplosioni a Leopoli. Respinto un tentativo di sbarco a Odessa

Nel pomeriggio alcuni missili hanno colpito la zona nord di Leopoli/Lviv, causando 5 feriti. Il sindaco ha invitato i cittadini a restare nei rifugi.

Proseguono gli assedi a diverse città, con sirene d'allarme anche a Kiev. Tre persone sono morte e sei sono rimaste ferite nella regione di Kiev dove a Lukianivka, nel distretto di Brovary, è stato distrutto il monastero della Risurrezione del Gesù, monumento architettonico in legno delle chiese ucraine risalente all XIX secolo. La resistenza ucraina avrebbe però respinto l'esercito russo a 35 chilometri di distanza dalla capitale, e in alcuni punti il vantaggio sugli occupanti raggiungerebbe i 70 chilometri.

Le forze russe hanno preso il controllo di Slavutych, cittadina a pochi chilometri da Chernobyl, mentre è stato respinto un tentativo di sbarcare a Odessa un gruppo di sabotaggio e ricognizione. Secondo la Difesa britannica, i russi non si impegnano in operazioni di fanteria urbana, preferendo l'uso indiscriminato di bombardamenti aerei e di artiglieria. Bombardamenti con missili da crociera o ad alta precisione che tuttavia Mosca afferma di aver indirizzato su siti militari ucraini, 117 nelle ultime 24 ore, incluso un sistema di difesa missilistico S-300.

La trincea sulla spiaggia minata al largo della quale alcuni giorni fa è stata affondata una nave russa,  25 marzo

La trincea sulla spiaggia minata al largo della quale alcuni giorni fa è stata affondata una nave russa, 25 marzo - Ansa

Secondo il ministero della Difesa ucraino, gli attacchi russi incontrano difficoltà nel "mantenere il ritmo di combattimento necessario e raggiungere l'obiettivo finale della guerra". Le forze russe, secondo la stessa fonte, si trovano confrontate a sfide nella sostituzione del personale e dei rifornimenti, in parte a causa delle sanzioni internazionali. L'attrezzatura russa versa in cattive condizioni. Gli attacchi aerei delle forze russe sono tuttavia proseguiti. Nelle regioni di Donetsk e Luhansk, ha ancora reso noto la stessa fonte, le forze ucraine hanno distrutto otto carri armati russi, oltre ad aver abbattuto tre aerei e tre velivoli senza pilota.

La Russia: l'obiettivo è "liberare" il Donbass

Dopo oltre un mese di guerra in Ucraina, Mosca starebbe cambiando strategia puntando al controllo del Donbass e a una exit strategy. Il presidente russo Vladimir Putin starebbe pensando al 9 maggio, per dire "missione compiuta" nel giorno delle celebrazioni della Liberazione dai nazisti. "Gli obiettivi principali della prima fase dell'operazione sono, in generale, stati raggiunti", ha detto ieri il comandante del direttorato per le operazioni dello stato maggiore russo, il generale Sergei Rudskoy. "Il potenziale di combattimento delle forze armate ucraine è stato considerevolmente ridotto. Questo rende possibile concentrarsi sugli sforzi cruciali per raggiungere l'obiettivo principale, vale a dire la liberazione del Donbass", ha aggiunto.

Mosca arruola in Medio Oriente. In arrivo 800 miliziani Hezbollah

Intanto Mosca cerca di portare rinforzi in Ucraina attingendo alle sue truppe in Georgia. "Abbiamo visto il movimento di un certo numero di truppe dalla Georgia. Non abbiamo un numero esatto", ha detto il funzionario del Pentagono, senza chiarire cosa intendesse esattamente dato che non ci sono truppe russe entro in confini della Georgia, nel Caucaso. Sempre secondo le informazioni Usa, Mosca starebbe anche aumentando gli arrivi dei mercenari da Siria e Libano e avrebbe stretto un accordo con gli estremisti di Hezbollah, pronti a inviare 800 miliziani, ai quali sono stati promessi 1.500 dollari al mese. Il Gruppo Wagner, la forza militare privata legata a Putin, dovrebbe così raggiungere gli oltre mille combattenti, dai 300 di un mese fa.

Corridoi umanitari, fallito quello di Kherson

Dieci corridoi umanitari oggi per far uscire le persone da quattro città della provincia di Kiev e sei da quella di Lugansk. I rifugiati di Mariupol - città per la quale la Francia vuole programmare un'operazione umanitaria insieme con la Turchia e la Grecia - dovrebbero dirigersi fuori con propri veicoli, poiché i russi non lasciano passare gli autobus attraverso i loro posti di blocco. Fallito però stamani un primo tentativo di evacuare un gruppo di donne e bambini da Kherson. Era stato organizzato dall'Osce ma, a quanto raccontano fonti locali, il convoglio umanitario - diretto a Odessa - è stato costretto a tornare indietro dal sorvolo di un bombardiere russo e da alcuni spari lungo la strada. Bambini che la guerra continua a uccidere: secondo Kiev è salito a 136 il bilancio di quelli uccisi dall'inizio dell'invasione russa. Circa 200 quelli feriti. E l'Unicef informa che più della metà dei minori ucraini sono sfollati, e più di 450mila piccoli hanno bisogno di assistenza alimentare.

Zelensky al Qatar: aumentare la produzione di gas

Di fronte alla tragedia del suo popolo, il presidente ucraino Zelensky - che secondo il New York Post potrebbe fare un'apparizione video, live o registrata, domenica alla serata degli Oscar - torna a tuonare contro Mosca, accusandola di alimentare la corsa agli armamenti nucleari, e in videomessaggio con il Forum di Doha chiede al Qatar di aumentare produzione di gas, per contrastare le minacce russe di usare l'energia come un'arma.

Su questo fronte, alla fine di una lunga giornata di lavori, ieri al Consiglio Ue l'accordo è arrivato: i Paesi dell'Unione Europea procederanno all'acquisto congiunto di gas per spuntare condizioni migliori. Parallelamente, si procederà a ricostituire le scorte anche comuni. Resta invece in sospeso il tema del tetto ai prezzi. Il Consiglio Ue ha dato mandato alla commissione di studiare tutte le opzioni già sul tavolo e di arrivare a nuove proposte a maggio prossimo. A Roma, intanto, il piano per la diversificazione delle fonti sarà pronto in un paio di settimane.

L'Oms: oltre 70 attacchi a strutture e personale sanitari

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) denuncia che, dal 24 febbraio, in Ucraina ci sono stati più di 70 attacchi distinti contro ospedali, ambulanze e medici, e i casi aumentano "quotidianamente". L'Oms ha esaminato e verificato 72 attacchi separati contro strutture sanitarie che hanno causato almeno 71 morti e 37 feriti. La maggior parte di questi ha danneggiato ospedali, trasporti sanitari e negozi di forniture, ma l'Oms ha registrato anche casi di "probabile" sequestro o detenzione di personale sanitario e pazienti. "Siamo preoccupati che questo numero aumenti ogni giorno", ha detto alla Bbc il rappresentante Oms per l'Ucraina Jarno Habicht. "Le strutture sanitarie dovrebbero essere luoghi sicuri sia per i medici sia per gli infermieri, ma anche per i pazienti che devono rivolgersi a quei centri per le cure".

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