sabato 5 marzo 2022
Il sindaco di Mariupol: «Il fuoco russo non è cessato, i civili non possono uscire». Putin: sanzioni sono una dichiarazione di guerra. Già 1,5 milioni di profughi. Le Tv straniere lasciano la Russia
Un ponte autostradale colpito dai bombardamenti a Irpin diventa rifugio per i civili

Un ponte autostradale colpito dai bombardamenti a Irpin diventa rifugio per i civili - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

"Molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. E queste sanzioni che ci vengono imposte sono come una dichiarazione di guerra". A dirlo, citato dall'agenzia di stampa russa Interfax, è stato il presidente russo Vladimir Putin, che facendo eco al suo ministro degli Esteri Sergei Lavrov poi, secondo la Tass, accusa: "Il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini".

"La Federazione Russa considererà qualsiasi tentativo da parte di altri Paesi di stabilire una no-fly zone sull'Ucraina come una partecipazione diretta alle ostilità" ha proseguito il presidente russo alzando la tensione anche con le parole.

Sul fronte diplomatico, c'è da sottolineare la missione a Mosca del premier israeliano Bennett, che ha incontrato Putin. Bennett è il primo leader occidentale a incontrare il presidente russo dallo scoppio della guerra. L'incontro è durato tre ore, poi Bennett è volato a Berlino per incontrare il Cancelliere Scholtz e ha sentito al telefono il presidente ucraino Zelensky, dal quale era stato sollecitato a farsi mediatore visti i buoni rapporti con entrambi i Paesi.

Il decimo giorno di invasione russa

Nel decimo giorno dall'invasione russa in Ucraina ha tenuto banco l'annuncio di un "cessate il fuoco" a Mariupol, con il ministero della Difesa russo che aveva annunciato nelle primissime ore della mattinata una tregua temporanea per aprire corridoi umanitari.

E invece, l'evacuazione dei civili dalla città ucraina di Mariupol è stata rinviata a causa di multiple violazioni della tregua annunciata dalla Russia. Lo hanno riferito le autorità municipali. L'evacuazione che sarebbe dovuta cominciare questa mattina "è stata rinviata per motivi di sicurezza" perché le forze russe "continuano a bombardare Mariupol e dintorni" scrive su Telegram la municipalità.

I palazzi a fuoco a Mariupol, sotto l'assedio dei bombardamenti russi da giorni

I palazzi a fuoco a Mariupol, sotto l'assedio dei bombardamenti russi da giorni - Reuters

Nella città di Mariupol alle ore 10 in Italia avrebbe dovuto iniziare l'evacuazione dei civili. Così aveva confermato il sindaco ucraino dopo l'annuncio da parte russa della tregua nella città portuale per consentire corridoi umanitari. Le autorità municipali avevano indicato che l'evacuazione sarebbe stata prevista fino alle ore 15 in Italia. Oltre 200mila persone dovevano essere evacuate dalla città ucraina sotto assedio da 5 giorni, grazie ai corridoi umanitari, stando alla vicepremier ucraina Irina Vereshchuk. E invece, questo processo non è stato possibile.

Lo staff di Medici senza Frontiere che si trova ancora nei rifugi della città di Mariupol aveva denunciato già alle ore 10.30 italiane che l'apertura dei corridoi umanitari annunciata da Mosca per le 10 ora italiana ancora non era avvenuta.
"I civili non possono rimanere bloccati in zona di guerra" ha affermato Christine Jamet di MSF. "Le persone che cercano sicurezza devono poter fuggire senza la paura di essere coinvolte nelle violenze".



Il vice sindaco di Mariupol, Serhiy Orlov, ha denunciato violazioni da parte delle forze russe che stanno continuando a bombardare.

La versione di Mosca dei fatti l'ha fornita il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov che ha accusato le autorità ucraine di Mariupol che impedirebbero, a suo dire, "ai civili di lasciare la città attraverso i corridoi umanitari concordati". A Mariupol e Volnovakha "non si è presentato nessuno".

E anche sul terzo round di colloqui, che infine sono stati fissati per lunedì 7 marzo, il ministro russo Lavrov accusa gli avversari di tirare per le lunghe. "Sembra che l'Ucraina inventi sempre dei motivi per aggiornare i termini" in base ai quali tenere i negoziati con la Russia.

Problemi anche per il corridoio umanitario dalla seconda città coinvolta oltre a Mariupol, Volnovakha; la tregua temporanea era stata annunciata sempre da Mosca. Le autorità ucraine nel pomeriggio hanno reso noto che solo 400 persone sono state evacuate da Volnovakha e dagli insediamenti vicini durante il cessate il fuoco temporaneo annunciato, a causa dei bombardamenti russi. Il piano iniziale era di evacuare oltre 15mila civili durante le tregua, iniziata alle 8 del mattino italiane.
"Sebbene avessimo l'intenzione e il trasporto necessario per evacuare molte più persone, abbiamo dovuto fermare il movimento della colonna, perché i russi hanno ricominciato a bombardare Volnovakha senza pietà ed era molto pericoloso spostarsi", ha spiegato il governatore regionale Pavlo Kyrylenko, come riporta la Bbc.

A nord della Crimea, la città di Kherson resiste, anche se per ora è l'unico grande centro abitato conquistato da Mosca. Circa 2.000 persone hanno sfidato gli occupanti manifestando a favore del governo centrale. A favore di Kiev. "Zelensky è il nostro presidente, Putin vattene" e "gloria all'Ucraina", recitavano gli slogan. Data la situazione, il corso centrale di Kherson davvero era gremito di gente, con i militari russi a far da cornice.

Ansa

Per chi vive in Russia potrebbe essere sempre più difficile capire cosa sta accadendo in Ucraina e non cadere vittima della propaganda del Cremlino. Da quando è iniziato il conflitto contro Kiev, Mosca ha ulteriormente limitato la libertà di stampa. I provvedimenti non hanno colpito solo le testate nazionali, ma anche quelle straniere e i social network. Intanto Bbc, Cnn, Bloomberg e Cbc sospendono le loro attività in Ucraina. In seguito all'approvazione della normativa che prevede forti pene detentive per la pubblicazione di notizie ritenute false dalle autorità, a partire da sabato 5 marzo anche la Rai sospende i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Federazione Russa.

Gli 007 di Kiev uccidono un loro negoziatore perché era una spia per i russi, riportano i media

I servizi segreti ucraini (Sbu) hanno ucciso un componente della squadra negoziale ucraina con l'accusa di tradimento. Lo racconta il media di Kiev Ukrainska Pravda, citando alcune fonti secondo cui l'uomo è stato ucciso durante un tentativo di arresto. Le stesse fonti avrebbero rivelato che c'erano "forti prove" che stava divulgando informazioni alla Russia.

Reuters


"Ogni due giorni dicono che sono scappato dall'Ucraina, da Kiev. Ma sono qua, lo vedete, al mio posto": il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un video postato su Instagram, smentisce per l'ennesima volta le voci di una sua fuga in Polonia, diffuse stavolta dal presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, secondo il quale lo stesso Zelensky era fuggito in Polonia.

Negli Usa, tuttavia, si prepara il da farsi in caso di una caduta di Kiev. Oggi il presidente ucraino dialogherà a distanza con i senatori americani di entrambi gli schieramenti.



Secondo il presidente ucraino Zelensky sono già 16mila le persone arrivate da altri Paesi per combattere contro i soldati di Mosca. Alcuni sono partiti da Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna, ma ci sono informazioni di cittadini provenienti anche da Giappone, Georgia e Bielorussia. Allerta per gli estremisti di destra “potenzialmente pericolosi per i loro stessi Paesi di origine e per altri Stati”.

I numeri della guerra in Ucraina pur essendo tremendi, non sono verificabili. Le forze ucraine dichiarano di aver distrutto almeno 39 aerei e 40 elicotteri russi dall'inizio dell'invasione della Russia. Lo riferiscono le autorità ucraine citate dai media locali. Sono oltre 10mila i soldati russi che sono morti dall'inizio dell'offensiva in Ucraina. Sempre stando a quanto riferito dalle forze armate ucraine in un nuovo aggiornamento sulle perdite "nemiche", precisando che sono stati distrutti, tra gli altri, 39 aerei, 40 elicotteri, 269 carri armati, 945 veicoli corazzati e 105 pezzi di artiglieria.

Per l'Alto commissariato Onu entro domenica saranno 1,5 milioni le persone fuggite dall'Ucraina dall'inizio del conflitto. Il numero di rifugiati in fuga dall'invasione russa potrebbe potenzialmente raggiungere 1,5 milioni entro questo fine settimana. In molti Paesi - fra cui Germania, Austria, Polonia, Ungheria e Olanda - sono stati allestiti centri per accoglierle. I cittadini mettono a disposizione anche le loro case. Diverse le iniziative in Italia, con camion che partono per portare beni di prima necessità nel Paese invaso da Mosca.

“Il numero di vittime civili continua a salire ogni ora che passa”. L’agenzia Onu per i diritti umani denuncia una situazione sul campo oramai ben al di la degli “incidenti” di guerra dietro cui si trincerano le parti. Il principale accusato è l’esercito di Mosca. Tra il 24 febbraio e il 3 marzo, l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) riporta almeno 1.006 vittime civili, “tra cui 331 uccisi, una cifra che probabilmente è molto più alta, dato che i morti e i feriti civili continuano a non essere verificati”.

A Kharkiv più di 2.000 vittime, tra loro 100 bambini

A Nord è Kharkiv la più colpita, anche in termini di vittime. "Abbiamo contato più di 2.000 morti, oltre 100 bambini e possiamo calcolare morti e feriti a centinaia ogni ora", ha fatto sapere il presidente del consiglio regionale Serhiy Chernov. Oltre alle vittime nelle vicinanze almeno 1.000 persone sarebbero sotto le macerie, a causa di un bombardamento che ha distrutto le abitazioni, precipitata sopra a uno scantinato adibito a riparo antiaereo. Nel secondo centro urbano del Paese la Cnn ha geolocalizzato 13 zone in cui gli attacchi russi hanno coinvolto civili negli ultimi 3 giorni: aree residenziali, scuole, negozi, ospedali e chiese.

Un bimbo ucraino sfollato in Polonia

Un bimbo ucraino sfollato in Polonia - Ansa

I bisogni più urgenti sono segnalati a Dnipro (centro), Donetsk (Est), Kharkiv (Est), Kherson (Sud), Kyiv (capitale), Luhansk (Est) e Mariupol (Sud-Est), per un totale di almeno di 7,3 milioni di persone in emergenza.

“Molte città in alcune parti dell'Ucraina hanno affrontato una settimana di bombardamenti persistenti che continuano a danneggiare o interrompere il funzionamento delle infrastrutture civili, lasciando migliaia di persone senza acqua, riscaldamento o elettricità, creando carenze critiche di cibo e medicine”, denuncia l’Ohchr.

La portata e l’estensione del conflitto non accennano a diminuire. Il 3 marzo, nella città settentrionale di Cherniv - che conta circa 285.000 abitanti - più di due dozzine di persone sarebbero state uccise e quasi altre 20 ferite dopo che gli attacchi hanno colpito un complesso di appartamenti civili.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: