giovedì 6 dicembre 2018
Sentenza storica della Corte di Cassazione turca. In primo grado la donna era stata condannata all'ergastolo, pena poi ridotta a 16 anni in appello
Una donna cammina vicino alla bandiera turca. La violenza sulle donne in Turchia è particolarmente allarmante (Ansa)

Una donna cammina vicino alla bandiera turca. La violenza sulle donne in Turchia è particolarmente allarmante (Ansa)

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La Corte di Cassazione turca ha assolto per «aver esercitato il diritto alla legittima difesa» una donna che aveva accoltellato a morte il marito mentre tentava di violentarla, con un sentenza che i media locali definiscono storica.

Il caso risale al 2014, quando nella provincia meridionale di Antalya la signora Aslihan S. uccise Ozgur E. nella loro abitazione. Dopo averlo colpito, la donna chiamò subito i soccorsi e tentò di arrestare l'emorragia provocata dalla coltellata, ma il marito morì comunque una volta trasportato in ospedale.

Condannata in primo grado all'ergastolo aggravato per omicidio premeditato, in appello le erano state riconosciute attenuanti che avevano ridotto la pena a 16 anni. Ora, al termine di un lungo iter giudiziario, è arrivata l'assoluzione.

Come altri episodi analoghi, la vicenda ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica in Turchia, dove la violenza sulle donne è un fenomeno particolarmente allarmante. Secondo la Piattaforma contro i femminicidi, le vittime dall'inizio di quest'anno sono almeno 340.

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