venerdì 14 marzo 2014
Sotto accusa anche il sindaco di Fatih, a Istanbul, uno dei bastioni del partito di Erdogan. Situazione tesa dopo gli scontri di ieri tra polizia e oppositori che hanno provocato 2 morti.
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Primo atto di accusa nella vasta inchiesta per corruzione che ha colpito l'entourage del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan. Lo riporta l'agenzia Dogan, secondo la quale il tribunale di Istanbul ha emesso un primo documento di sintesi su una serie di malversazioni che hanno riguardato la municipalità del distretto di Fatih a Istanbul, uno dei bastioni dell'Akp, il partito di Erdogan.Sotto accusa risultano il sindaco di Fatih, Mustafa Demir, e diversi funzionari del municipio, per "corruzione", "falso" e "violazione della legge sulla protezione dei siti naturali e culturali". Tutti i sospetti erano stati interrogati lo scorso 17 dicembre nel quadro di una vasta inchiesta che ha provocato una crisi politica in Turchia, in viste delle elezioni municipali del prossimo 30 marzo. Decine di persone, tutte vicina all'élite islamista conservatrice che è al potere dal 2002, sono state arrestate, inclusi i figli di tre Ministri che sono stati costretti alle dimissioni. Anche il premier è stato chiamato in causa per colpa di alcune intercettazioni telefoniche compromettenti.Il governo ha risposto con una "purga" di massa, rimuovendo o trasferendo decine di persone fra polizia e magistrati, giudicati sostenitori del principale avversario di Erdogan, il predicatore musulmano Fethullah Gulen, che erano incaricate dell'inchiesta.La situazione in Turchia resta tesa, dopo che ieri due persone sono morte e decine sono rimaste ferite negli scontri in diverse città turche tra polizia e manifestanti, dopo la morte del 15enne Berkin Belvan, deceduto dopo mesi di coma in seguito alle ferite riportate la scorsa estate a Gezi Park. Un poliziotto è morto per infarto dopo aver inalato dosi massicce di gas lacrimogeni, mentre a Istanbul è rimasto ucciso un giovane di 22 anni in una sparatoria tra sostenitori e oppositori del governo.
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