lunedì 17 gennaio 2011
Il primo ministro tunisino ha annunciato la composizione del nuovo governo, composto da ex ministri e anche da membri dell'opposizione, e ha confermato che l'esecutivo è impegnato a liberare tutti i prigionieri politici. Ghannouchi ha aggiunto che il nuovo governo aprirà inchieste su persone che posseggono enormi ricchezze o sospettate di corruzione.
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Il primo ministro tunisino ha annunciato la composizione del nuovo governo, composto da ex ministri e anche da membri dell'opposizione, e ha confermato che l'esecutivo è impegnato a liberare tutti i prigionieri politici. I ministri della Difesa, dell'Interno, delle Finanze e degli Affari Esteri manterranno i loro dicasteri nel nuovo governo, ma nell'eecutivo entreranno leader dell'opposizione, tra cui Najib Chebbi ha detto oggi il premier Mohamed Ghannouchi.Il premier ha annunciato la costituzione del governo di unità nazionale durante una conferenza stampa, dopo che la scorsa settimana il leader tunisino Zine al-Abidine Ben Ali è stato deposto a seguito di una rivgolta popolare. Ghannouchi ha nominato Chebbi ministro dell'opposizione regionale. Altre figure dell'opposizione, come Ahmed Ibrahim e Mustafa Ben Jaafar, avranno posti ministeriali, ha detto il premier Ghannouchi ha aggiunto che il nuovo governo aprirà inchieste su persone che posseggono enormi ricchezze o sospettate di corruzione. Intanto l'Alto rappresentante della politica estera della Ue Catherine Ashton e il commissario Ue all'allargamento Stefan Fule hanno lanciato un appello congiunto per la formazione in Tunisi "di un nuovo governo che assicuriuna pacifica e democratica transizione". "Per rispondere alle domande del popolo tunisino, unprocesso elettorale realmente inclusivo con tutte le appropriategaranzie è essenziale", affermano in una dichiarazione. "In uno spirito di apertura e dialogo, tutte le forze democratiche devono ora andare avanti allo scopo di dare forma a una nuova democrazia tunisina e correggere gli errori del passato". La Ashton e Fule ribadiscono che la "Ue è pronta a provvedere un'assistenza immediata per preparare e organizzare il processo elettorale e sostenere in modo duraturo una transizione genuinamente democratica".LA CRONACA DELLE PROTESTEDopo gli scontri di ieri tra Esercito e milizie fedeli all'ex presidente Zine al-Abidine Ben Ali, in mattinata almeno un migliaio di dimostranti sono tornati in piazza a Tunisi, reclamando l'esclusione daella compagine governativa di esponenti dell'Rcr, il Raggruppamento Costituzionale Democratico già guidato dal deposto uomo forte tunisino. Malgrado si trattasse di un corteo pacifico le forze di sicurezza, appoggiate da unità militari, hanno fatto ricorso a spari di avvertimento in aria e agli idranti per disperdere la folla: quando il tentativo si è rivelato in larga misura inefficace, gli agenti in assetto anti-sommossa sono passati a un fitto lancio di lacrimogeni. Manifestazioni si sono registrate anche in altre città, tra cui Sidi Bouzid e Regueb, nel centro del Paese.I LINGOTTI D'OROIn giornata la Banca Centrale ha smentito le indiscrezioni rese note ieri dal quotidiano francese 'Le Mondè, secondo cui la seconda moglie dell'ex presidente, Leila Trabalsi, avrebbe lasciato il Paese nord-africano portando via con sé lingotti d'oro per una tonnellata e mezza, dal controvalore pari a 49 milioni di euro. "Le riserve auree della Banca Centrale di Tunisia negli ultimi giorni sono rimaste intatte, e lo stesso vale per quelle liquide", hanno assicurato fonti riservate dell'istituto.
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