giovedì 29 giugno 2023
Simbolo della sinistra anti-austerity e anticapitalista, ha governato per 5 anni la Grecia scongiurando il default ma rinunciando alle riforme più radicali
Tsipras durante un comizio per le elezioni parlamentari del 2023

Tsipras durante un comizio per le elezioni parlamentari del 2023 - Ansa

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«Questo difficile viaggio è stato segnato anche da compromessi, decisioni complicate e traumi. Ma in ogni caso è stato un viaggio che ha lasciato un'impronta nella storia». Con queste parole Alexis Tsipras ha lasciato la segreteria del partito Syriza. Il "Leader dalla camicia bianca", ex comunista, dal 2015 al 2019 è stato primo ministro ellenico, e ha traghettato il suo Paese nel momento storico più instabile dalla fine della dittatura dei colonnelli. «Abbiamo affrontato un'Europa sospettosa e ostile alla Grecia, e un'alleanza di finanziatori che considerava il nostro Paese degno di essere punito. Abbiamo affrontato pressioni e ricatti insopportabili», ha ricordato, alludendo a quando, nel 2015, in qualità di premier ha dovuto affrontare la crisi del debito.

Uscito nettamente sconfitto dalle ultime elezioni parlamentari, il 25 giugno, nelle quali Syriza ha ottenuto il 17% dei voti contro il 40,5 % di Nuova Democrazia, il partito di centro destra di Kyriakos Mitsotakis, Tsipras si è detto comunque fiero dei risultati raggiunti: «Sono orgoglioso perché abbiamo curato le ferite della società e dell'economia, perché abbiamo ripristinato l'immagine internazionale della Grecia, e naturalmente per lo storico accordo sul nome della Macedonia del nord. Questo lavoro è vostro e nostro», ha detto il leader.

Il 26 gennaio 2015, Alexis Tsipras assunse la carica di primo ministro e, per dare subito un segnale di rottura con il passato, partecipò soltanto alla cerimonia civile di insediamento e non a quella ortodossa, come da tradizione. È stato il più giovane premier della Terza repubblica ellenica e ha dovuto mediare fra le richieste di una popolazione impoverita dall’austerity e i creditori, soprattutto tedeschi e francesi, del debito pubblico.

Un militante del partito Syriza dopo la sconfitta elettorale

Un militante del partito Syriza dopo la sconfitta elettorale - Ansa

Fra le riforme ci furono la regolamentazione delle unioni civili omosessuali, le leggi contro la povertà, maggiori tasse e tagli alla spesa pubblica. Tsipras chiese (senza però ottenere) alla Germania di Angela Merkel il pagamento, a titolo di risarcitorio, di 279 miliardi di euro per i danni subiti dalla Grecia durante l’occupazione nazista. Nonostante il referendum vinto del 2015 gli avesse dato mandato di continuare sulle riforme anti-austerity, il leader socialista, temendo l’uscita dall’Ue, dovette cedere alle richieste dei creditori. Il default fu scongiurato, ma l’ala sinistra di Syriza si dimise in massa.

«Ci sono dei momenti cruciali in cui occorre prendere decisioni fondamentali» ha detto oggi Tsipras, spiegando il motivo delle sue dimissioni: «È giunto il momento di aprire un nuovo ciclo».

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