venerdì 21 settembre 2018
L'imbarcazione era sovraccarica. Il cordoglio del Papa, quattro giorni di lutto nazionale. Trovato un sopravvissuto a 48 ore dalla tragedia
Il salvataggio dei sopravvissuti, sono circa una quarantina gli scampati al disastro (Ansa)

Il salvataggio dei sopravvissuti, sono circa una quarantina gli scampati al disastro (Ansa)

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Continua inesorabilmente a salire il bilancio dei cadaveri recuperati dopo il ribaltamento di un traghetto con a bordo centinaia di persone sul lago Vittoria, in Tanzania: ad ora le vittime sono 207, una quarantina i sopravvissuti. Ad annunciarlo è stato il ministro dei Trasporti, Isack Kamwelwe, ma il bilancio è destinato inesorabilmente a salire. Mentre le operazioni di ricerca vanno avanti sul luogo del disastro, questa mattina è stato recuperato un sopravvissuto che aveva trovato riparo nella sala macchine del battello, che dopo essersi rovesciato vi ha formato una sacca d'aria.
Parlando con i giornalisti il rappresentante del governo, John Kijazi ha assicurato di aver ordinato l'arresto dei responsabili di questa tragedia. Ieri sono scattati i primi quattro arresti. Nessuno sa esattamente quante persone si trovassero a bordo del traghetto che poteva portarne 101. Giovedì pomeriggio quando si è ribaltato nelle acque del lago Vittoria era stracolmo (si parla di centinaia di passeggeri) di persone di ritorno da un affollato mercato.

La nave, chiamata MV. Nyerere, si è capovolta a soli 50 metri dal porto dove sarebbe dovuta attraccare nel percorso tra le isole di Ukerewe e Ukara. La presidenza della Tanzania ha decretato quattro giorni di lutto nazionale.

Il cordoglio del Papa

In un telegramma inviato alle autorità civili ed ecclesiastiche della Tanzania, papa Francesco esprime «la sua sentita solidarietà a coloro che piangono la perdita dei loro cari e che temono per la vita di coloro che ancora mancano» e invoca la benedizione divina «di forza e consolazione per tutte le persone colpite». Il Papa rivolge inoltre un incoraggiamento alle autorità civili e al personale di emergenza «nei continui sforzi di salvataggio».

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