venerdì 3 agosto 2018
Il ventenne era fuggito di casa di notte con un'arma finta. La polizia lo ha affrontato e l'ha ucciso per errore. La mamma: «Non era capace di essere minaccioso, sapeva solo abbracciare e baciare»
Fiori sul luogo dell'uccisione del ragazzo a Stoccolma (Ansa)

Fiori sul luogo dell'uccisione del ragazzo a Stoccolma (Ansa)

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La polizia svedese è sotto accusa dopo che alcuni agenti hanno ucciso un ragazzo di 20 anni, affetto da sindrome di Down, che teneva in mano una pistola giocattolo nel centro di Stoccolma.
«È un incidente molto tragico e capisco che le persone vogliano risposte rapide», ha detto il procuratore capo della capitale svedese Martin Tiden, che sta conducendo le indagini sulla condotta dei poliziotti. Eric Torell è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da una pattuglia nel quartiere residenziale di Vasastan alle 4 del mattino di giovedì, dopo essere fuggito da casa con una pistola giocattolo.
«Aveva in mano un oggetto simile a un’arma. La polizia ha interpretato la situazione come ostile e ha aperto il fuoco», ha aggiunto il procuratore. Il quotidiano "Aftonbladet" ha riferito che tre agenti hanno sparato all’uomo che, secondo la sua famiglia, aveva capacità intellettuali e di comunicazione di un bambino di tre anni.
«Siamo completamente distrutti... Siamo in uno stato di choc», ha detto la madre del ragazzo, Katarina Soderberg ad "Aftonbladet": «Non era capace di essere minaccioso, l’unica cosa che poteva fare era abbracciare e baciare», ha assicurato.

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