sabato 3 febbraio 2024
Superato il lungo stallo degli unionisti dopo la loro sconfitta del 2022, a salire sullo scranno più alto di Stormont è Michelle O’Neill, vicepresidente dello Sinn Féin. «Questa è una nuova alba»
La premier Michele O’Neill, vicepresidente dello Sinn Féin, a Stromont dopo la nomina

La premier Michele O’Neill, vicepresidente dello Sinn Féin, a Stromont dopo la nomina - Ansa

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Oggi Belfast e tutto l'Uster hanno vissuto una delle loro tappe storiche più importanti. Si è insediato a Belfast, in Irlanda del Nord, il nuovo Parlamento locale e il nuovo governo. Il primo a guida repubblicana. A salire sullo scranno più alto del palazzo di Stormont è stata Michelle O’Neill, 47 anni e vicepresidente dello Sinn Féin, il partito nazionalista uscito vincitore alle elezioni del 2022.

Il numero due del nascente esecutivo è invece un rappresentante del Democratic Unionist Party che per due anni ha tenuto le istituzioni sotto scacco. Gli unionisti si sono rifiutati di co-governare con i nazionalisti, come previsto dagli accordi di Pace del Venerdì Santo del 1998, per ottenere dalla madrepatria Londra una revisione dello status commerciale post Brexit dell’Ulster. Il boicottaggio, che ha in parte riaperto le ferite dei Troubles, è finito martedì scorso con l’annuncio di un’intesa, già approvata a Westminster, che aggiorna il Windsor Framework, il trattato sull’Irlanda del Nord negoziato con Bruxelles dal premier conservatore britannico Rishi Sunak. Per Belfast è un momento importante.

«Questo è un giorno storico e rappresenta una nuova alba», ha detto la premier ai colleghi parlamentari nordirlandesi. O'Neill ha sottolineato la sua posizione di repubblicana irlandese, ma ha promesso «cooperazione e impegno genuino e onesto» con quelli di tradizione britannica o unionista. «Questa è un'assemblea per tutti: cattolici, protestanti e dissidenti», ha assicurato la premier che guiderà l'esecutivo insieme a Emma Little-Pengelly, un'unionista democratica che è stata nominata vice "first minister".
Evitando ogni tono trionfalistico e concentrandosi, piuttosto, su un messaggio di riconciliazione: "Da qualunque parte veniamo, qualunque siano le nostre aspirazioni, possiamo e dobbiamo costruire il nostro futuro insieme. Dobbiamo far funzionare la condivisione del potere perché collettivamente siamo incaricati di guidare e realizzare i nostri obiettivi per tutta la nostra gente, per ogni comunità".

Ora le autorità locali sono chiamate a gestire le emergenze accumulate in 24 mesi di vacatio. Primo fra tutti lo scioperi dei dipendenti pubblici. È storica l’ascesa dello Sinn Fèin, braccio politico dell’Ira durante gli anni caldi del conflitto nordirlandese, che mira a fare incetta di consensi anche alle politiche di giugno a Dublino per puntare alla riunificazione dell’Irlanda. Per la presidente dei nazionalisti, Mary Lou McDonald, questo traguardo «è a portata di mano». Londra minimizza sottolineando che non accadrà.

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