venerdì 3 agosto 2018
Gli agenti del controspionaggio Usa hanno scoperto che una dipendente dell'ambasciata, che aveva accesso all'agenda del presidente, ha lavorato per anni con i servizi russi
La sede dell'ambasciata russa a Mosca

La sede dell'ambasciata russa a Mosca

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Una spia russa è rimasta nel cuore dei servizi segreti americani per anni prima che gli agenti del controspionaggio cominciassero ad avere sospetti. E’ il quotidiano britannico “Guardian” a rivelare che una cittadina russa è stata assunta dal servizio segreto statunitense lavorando all’ambasciata americana a Mosca per più di dieci anni prima di essere scoperta. La donna aveva accesso alla rete interna e alla posta elettronica con la possibilità di vedere materiale altamente riservato, comprese le agende del presidente americano e del suo vice.

I sospetti su di lei sono cominciati nel 2016 quando due investigatori dell’Ufficio di sicurezza regionale del Dipartimento di Stato scoprirono che l’agente segreto aveva incontri regolari e non autorizzati con i membri dell’Fsb, i servizi segreti della Federazione russa, erede del Kgb sovietico. Sempre il quotidiano “Guardian” sostiene anche che, benché il Dipartimento di stato abbia lanciato l’allarme nel gennaio 2017, i servizi segreti americani non aprirono un’inchiesta ma mandarono via la donna con discrezione mesi dopo probabilmente per proteggere la loro immagine e non suscitare imbarazzo.

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