giovedì 25 febbraio 2010
Via libera alla norma fortemente contestata dai movimenti per la vita e dalla gerarchia cattolica. La nuova legge consente alle donne (minorenni comprese) di scegliere liberamente fino alla quattordicesima settimana di gravidanza se abortire o meno.
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Il Senato spagnolo ha approvato definitivamente ieri sera la nuova legge di depenalizzazione dell’aborto voluta dal governo del premier socialista Josè Luis Zapatero e fortemente contestata dai movimenti per la vita e dalla gerarchia cattolica. I senatori hanno adottato con 132 voti a favore, 126 contrari e una astensione la normativa già approvata dal Congresso dei deputati. La nuova legge consente alle donne di scegliere liberamente fino alla quattordicesima settimana di gravidanza se abortire o meno. La stessa facoltà, peraltro, è riconosciuta alle minorenni fra i 16 ed i 18 anni, che devono tuttavia informare i genitori o un tutore salvo se questo rischia di avere ripercussioni gravi (violenze, minacce, esclusione) in seno alla famiglia. L’aborto è inoltre consentito fino alla ventiduesima settimana in caso di rischio per la salute della madre o di gravi anomalie del feto, dietro parere medico. La nuova legge entrerà in vigore fra circa quattro mesi. La normativa precedente consentiva l’aborto solo in caso di stupro (fin alla dodicesima settimana), di malformazione del feto (ventiduesima settimana) o di pericolo per la salute fisica o psichica della madre (senza limiti). In oltre il 90 per cento degli aborti finora praticati in Spagna (115mila nel 2008) è stato invocato il rischio psicologico per la madre.
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