venerdì 29 luglio 2011
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La carestia del Corno d’Africa e l’afflusso di profughi in Kenya sono una sfida per la Chiesa africana.«Soprattutto sono una opportunità – spiega il cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi – per mostrare la nostra vicinanza ai sofferenti. Non lasciamo le responsabilità ai governi, dobbiamo stendere la mano e condividere il poco che abbiamo». Njue ieri era a Roma per incontrare i vertici di Caritas italiana e definire una operazione umanitaria con la rete Caritas internazionale di 20 milioni di euro. Caritas Kenya sta intanto distribuendo generi di prima necessità alle centinaia di migliaia di profughi ammassati dentro e fuori il megacampo di Dadaab. «La situazione è preoccupante – conferma il presidente della Conferenza episcopale kenyana– perché dai Paesi vicini stanno arrivando molte persone. Tramite la Caritas abbiamo lanciato una raccolta fondi».Intanto prosegue la raccolta di offerte di Caritas italiana a sostegno degli interventi. Si possono inviare al conto corrente postale 347013 specificando la causale “Carestia Corno d’Africa 2011”.Oppure sui conti bancari: UniCredit, via Taranto 49, Roma - Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma - Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113E infine con CartaSi e Diners telefonando allo 06 66177001 in orario d’ufficio.
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