lunedì 26 febbraio 2024
Negli Usa si ragiona se le grandi piattaforme abbiano o meno il diritto di limitare o rimuovere account di politici, come fecero con Donald Trump nel 2021. Una decisione è attesa entro giugno
Social media e libertà di pensiero e stampa: cosa dirà la Corte Suprema
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Sono costituzionali le leggi degli Stati del Texas e della Florida per impedire ai social network di rimuovere contenuti e profili politici, che violano le regole delle piattaforme?

Da oggi la Corte Suprema degli Stati Uniti esaminerà le argomentazioni per determinare la costituzionalità di queste due leggi che vietano alle piattaforme di sospendere gli account dei politici. In altre parole, si tratta di determinare se i governi statali o le aziende tecnologiche avranno il potere di stabilire in base a quali regole i post possono apparire sui social. Una decisione è attesa entro giugno.

Cosa dicono le leggi di Florida e Texas sui social network

Ma come si è arrivati qui? Dopo che Facebook, Twitter e YouTube hanno espulso il presidente Donald J. Trump in seguito ai disordini del 6 gennaio 2021 in Campidoglio, lo Stato della Florida ha reso illegale per le aziende tecnologiche bandire dai propri siti le persone candidate a una carica pubblica nello Stato e ha vietato alle piattaforme di rimuovere contenuti pubblicati da media giornalistici.
Successivamente il Texas ha approvato una propria legge che vieta alle piattaforme di rimuovere post che esprimono il punto di vista personale dell'autore. I sostenitori delle leggi del Texas e della Florida, approvate nel 2021, affermano che proteggeranno i conservatori dal pregiudizio liberale che secondo loro pervade le piattaforme con sede in California.
«Le persone in tutto il mondo usano Facebook, YouTube e X (la piattaforma di social media precedentemente nota come Twitter) per comunicare con amici, familiari, politici, giornalisti e il pubblico in generale», ha affermato Ken Paxton, procuratore generale del Texas, in una memoria legale. «E come le compagnie telegrafiche di un tempo, i giganti dei social media di oggi usano il loro controllo sui meccanismi di questa 'moderna piazza pubblica' per dirigere - e spesso soffocare - il discorso pubblico».

Come rispondono le aziende tech su controllo e libertà d'espressione

Due company del settore tecnologico, NetChoice e Computer & Communications Industry Association, hanno fatto causa per impedire l'entrata in vigore delle leggi.

I gruppi tecnologici affermano che il Primo Emendamento, che ha lo scopo di proteggere la libertà di parola e la libertà di stampa, dà alle aziende il diritto di rimuovere i contenuti come ritengono opportuno, perché protegge la loro capacità di fare scelte editoriali sul contenuto dei loro prodotti.
Nella loro causa contro la legge del Texas, i gruppi hanno affermato che, proprio come il potere decisionale di pubblicazione di una rivista, «la decisione di una piattaforma su quali contenuti ospitare e cosa escludere ha lo scopo di trasmettere un messaggio sul tipo di comunità che la piattaforma spera di promuovere».

«La posta in gioco è se le piattaforme possano essere costrette a pubblicare contenuti che non vogliono», ha precisato Daphne Keller, docente di legge alla Stanford Law School che ha presentato una memoria alla Corte Suprema sostenendo la sfida dei gruppi tecnologici al Texas e alla Florida.


Quali sono gli attuali diritti delle piattaforme social

Nel 1997, la Corte Suprema aveva stabilito che una legge che regolava i discorsi indecenti online era incostituzionale, differenziando Internet dai mezzi in cui il governo regola i contenuti. Il governo, ad esempio, impone standard di decenza alle trasmissioni televisive e radiofoniche.
I social media sono stati inondati anche da informazioni fuorvianti, incitamento all’odio e contenuti violenti, e questo ha costretto le aziende a elaborare negli ultimi anni nuove regole che includono il divieto di informazioni false sulle elezioni e sulla pandemia.
C’è stata, però, una reazione a queste misure, con alcuni conservatori che hanno accusato le piattaforme di censurare le loro opinioni. Non è un caso che Elon Musk sia stato spinto nel 2022 ad acquistare l'ex Twitter, oggi X, dichiarando di voler contribuire a garantire la libertà di parola degli utenti.
Va detto che grazie a una legge nota come Sezione 230 del Communications Decency Act, le piattaforme di social media non sono ritenute responsabili per la maggior parte dei contenuti pubblicati sui loro siti. Pertanto subiscono poca pressione legale per rimuovere post problematici e utenti che violano le loro regole.

Dopo l'entrata in vigore delle due leggi in Texas e Florida vi è stato anche un caso specifico con un post su Reddit, un sito di social news e intrattenimento fatto come un forum dove gli utenti registrati possono pubblicare contenuti sotto forma di post e link. Nella sezione dedicata a Star Trek, nel 2022 un internauta registrato su Reddit insultava un personaggio della serie tv usando un epiteto omofobo. E i moderatori volontari della discussione bannarono l'autore. Quest'ultimo rispose, intentando una causa contro Reddit ai sensi della legge del Texas che proibisce alle società di social media di rimuovere post o account per l'espressione di un punto di vista.

Se la Corte Suprema dovesse affermare che le leggi del Texas e della Florida sono costituzionali e entreranno in vigore, alcuni esperti legali ipotizzano che le società potrebbero creare versioni dei loro feed appositamente per quei due Stati americani. Tuttavia, una sentenza del genere potrebbe introdurre leggi simili in altri Stati, ed è tecnicamente complicato limitare con precisione l’accesso a un sito web in base alla posizione.

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