sabato 15 febbraio 2014
Lo annuncia l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). Intanto si è concluso senza progressi il secondo round di colloqui a Ginevra. Brahimi «Chiedo scusa ai siriani. In questi due round non li abbiamo aiutati molto».
COMMENTA E CONDIVIDI

Il conflitto in Siria ha causato oltre 140mila morti. Lo annuncia l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che stima il totale delle vittime in quasi tre anni di guerra civile in 140.041 persone, di cui 49.951 civili tra i quali 7.626 bambini e 5.064 donne. Tra le fila dell'opposizione al presidente Bashar al Assad sono stati uccisi 24.167 combattenti ribelli. A questi si aggiungono 8.972 jihadisti del Fronte al Nusra e dello Stato islamico dell'Iraq e del levante (Isis). Fra le forze fedeli al regime si contano 54.199 soldati e componenti delle milizie filo-governative uccisi, 275 Hezbollah sciiti libanesi e altri 360 membri degli altri gruppi sciiti stranieri fino-regime. Il bilancio include anche 2.837 vittime non identificate dall'ong.

 

Intanto il mediatore internazionale per la Siria Lakhdar Brahimi si è detto oggi molto dispiaciuto per i pochi risultati raggiunti dopo due round di discussioni tra governo e opposizione siriane a Ginevra ed ha chiesto scusa al popolo siriano per questo.  Brahimi ha sottolineato che vi erano speranze che succedesse qualcosa di positivo, soprattutto dopo il piccolo successo a Homs, con l'evacuazione di oltre un migliaio di civili e l'arrivo di aiuti. C'era la speranza che questo era forse l'inizio dell'uscita da questa crisi orribili. Chiedo scusa ai siriani. In questi due round non li abbiamo aiutati molto, hadetto Brahimi in una conferenza stampa a Ginevra.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: