lunedì 12 settembre 2016
100 morti tra sabato e domenica. La tregua concordata tra Usa e Russia. Il presidente visita il quartiere bombardato di Daraya (foto).
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ANALISI Le incognite dell'intesa (F. Carminati)
Scattato il cessate il fuoco in Siria
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Alle 19 ore loali, le 18 in Italia, è scattata la tregua in Siria. L'inizio del cessate il fuoco è stato proclamato dal Comando supremo delle forze armate siriane, che in una nota ha spiegato che "il regime di tregua" sarà in vigore fino alle 23.59 (le 22.59 in Italia) del 18 settembre.I militari si riservano il diritto di rispondere in maniera decisa "usando tutte le modalità a qualsiasi violazione da parte di gruppi armati".L'applicazione della tregua sarà monitorata con l'uso di droni. Il ministero della Difesa russo ha quindi precisato che continueranno i raid aerei contro i jihadisti del sedicente Stato Islamico (Daesh) e contro i miliziani legati ad al-Qaeda. Verrà inoltre allestito un centro per coordinare le azioni di Mosca e Washington nella lotta al terrorismo in Siria.
"Da parte russa sono state completate tutte le operazioni necessarie per l'entrata in vigore" della tregua, ha spiegato in conferenza stampa il generale Sergey Rudskoy, comandante del Dipartimento operativo dello Stato Maggiore dell'esercito russo. Rudskoy ha quindi detto che la Russia ha "tutte le capacità necessarie" a monitorare il cessate il fuoco in Siria. Il generale ha poi spiegato che verranno fornite ai giornalisti tutte le informazioni sulla tregua in modo che possano avere "una visione oggettiva della situazione reale". Verranno inoltre ripristinati i contatti tra il Centro russo per la riconciliazione in Siria e il gruppo di monitoraggio Usa ad Amman, in Giordania.Assad: riprenderemo tutto il Paese
A poche ore dall'entrata in vigore della tregua, il presidente siriano Bashar al-Assad ha promesso che si riprenderà tutto il Paese "dai terroristi". L'uomo forte di Damasco, che oggi è riapparso in pubblico nelle festività di Eid al-Adha, scegliendo simbolicamente una moschea della località di Daraya, alle porte di Damasco, strappata ai ribelli dopo anni di assedio, ha assicurato che "lo Stato siriano è determinato a riprendersi ogni area dai terroristi, le Forze armate stanno continuando il loro lavoro, senza sosta e senza esitazione, indipendentemente dalle circostanze interne o esterne".
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"Dopo cinque anni, alcuni non si sono ancora svegliati dalle loro fantasie", ha aggiunto riferendosi alla rivoluzione scoppiata nel Paese nel 2011. "Alcuni hanno scommesso sulle promesse di potenze straniere che si tradurranno in nulla", ha concluso.

Un weekend di sangue prima della treguaÈ stato un weekend di sangue, quello che ha preceduto l'avvio della tregua in Siria. Circa 100 persone sono rimaste uccise in una serie di pesanti attacchi aerei da parte delle forze del presidente Bashar al Assad contro le aree controllate dai ribelli, secondo quanto scrive oggi la Bbc. Aerei russi sono stati inoltre in azione nelle province di Idlib e Aleppo, hanno accusato attivisti siriani. L'annuncio della tregua è arrivato venerdì, dopo settimane di discussioni tra la Russia e gli Stati Uniti ed è giunto in un momento in cui i ribelli appaiono in difficoltà contro le forze di Damasco. Il cessate il fuoco dovrebbe iniziare alle 19 (le 18 in Italia), in coincidenza con la grande festa musulmana del sacrificio Aid el Adha.

I danni dei bombardamenti a Douma, periferia di Damasco (Ansa web) A parte un gruppo islamista che l'ha respinta, ribelli e opposizione politica non hanno fornito reazioni ufficiali all'accordo concluso venerdì sera a Ginevra tra Mosca e Washington, mentre il regime di Assad e i suoi alleati - l'Iran e gli Hezbollah libanesi - affermano che lo rispetteranno. La tregua, negoziata dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e dal segretario di Stato Usa John Kerry, durerà 48 ore ma, se terrà, potrà essere rinnovata per altre 48 ore.Non sarebbe il primo cessate il fuoco proclamato e non rispettato in cinque anni e mezzo di guerra, che ha provocato quasi 300mila morti e l'esodo di milioni di siriani, oltre che il consolidamento del controllo su vaste aree da parte dei jihadisti del Daesh. Finora alla tregua ha già detto no il gruppo islamista Ahrar al Sharm, sostenendo che sarebbe utile solo a Damasco. La Turchia: aiuti umanitari ad Aleppo. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato l'invio di aiuti umanitari ad Aleppo. "Oggi dopo il tramonto, vediamo se lo faranno le Nazioni Unite o la nostra Mezzaluna Rossa, saranno inviati alla popolazione siriana, in particolare ad Aleppo, cibo, giocattoli e vestiti attraverso corridoi prestabiliti", ha dichiarato Erdogan parlando con i giornalisti a Istanbul dopo aver preso parte alla preghiera. "La nostra Mezzaluna rossa sta lavorando per raggiungere anche Jarablus in coordinazione con la protezione civile (l'Afad, ndr)", ha aggiunto Erdogan citando la cittadina strappata di recente al Daesh dalle forze armate turche nell'ambito dell'operazione militare di terra "Scudo Eufrate". EDITORIALE Chance utile e fragile (Riccardo Redaelli)
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