venerdì 6 luglio 2012
​Ministri degli Esteri e diplomatici di alto profilo si sono accordati dopo una mattinata di colloqui a Parigi per accrescere in modo massiccio l'aiuto ai ribelli siriani. Clinton: Russia e Cina pagheranno un prezzo" per il loro sostegno al regime.
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Un gruppo di Stati occidentali e arabi che fa pressione per la fine del regime di Bashar al-Assad oggi ha chiesto un'azione più forte da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e sanzioni "più ampie e più rigide". Ministri degli Esteri e diplomatici di alto profilo del gruppo "Amici della Siria" si sono accordati dopo una mattinata di colloqui a Parigi per "accrescere in modo massiccio" l'aiuto ai ribelli siriani e fornire loro attrezzature per le comunicazioni. I gruppi anti-governativi rappresentati ai colloqui sono stati incoraggiati dalla defezione, confermata dal ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, di un generale siriano amico personale di Assad.CLINTON: RUSSIA E CINA PAGHERANNO PREZZO PER SOSTEGNO AD ASSADRussia e Cina "pagheranno un prezzo" per il loro sostegno al regime siriano di Bashar al-Assad: è l'avvertimento lanciato con tono duro dal segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, nel corso del suo intervento alla conferenza degli 'Amici della Siria' a Parigi. Clinton si è detta convinta che Mosca e Pechino "non credono di pagare un prezzo per il loro stare al fianco del regime" di Assad. Ma, ha aggiunto, "l'unico modo per cambiare è se ogni nazione qui rappresentata direttamente e urgentemente renda chiaro che Russia e Cina pagheranno un prezzo. Stanno ritardando i progressi, bloccandoli".RUSSIA: DICHIARAZIONI CLINTON INAPPROPRIATELa Russia ha definito "inappropriate" le dichiarazioni di Hillary Clinton. Nel corso del suo intervento alla riunione del gruppo amici del popolo siriano, il segretario di Stato Usa ha affermato che Russia e Cina "pagheranno un prezzo" per il loro sostegno al regime siriano di Bashar al-Assad. "Il discorso è stato inappropriato", ha detto il vice ministro degli Esteri Gennady Gatilov, notando che si tratta di dichiarazioni non in linea con quanto affermato dalla Clinton alla conferenza del gruppo di azione sulla Siria tenutasi sabato scorso a Ginevra.ASSAD: NON VENDERO' LA SOVRANITA' NAZIONALE PER UN PEZZO DI PANE"Resisteremo fino alla fine, tutto il mondo lo vedrà". È quanto ha assicurato Bashar al-Assad in uno dei passaggi della lunga intervista al quotidiano turco Cumhuriyet, pubblicata a puntate. Il presidente siriano haavvertito che non cederà alle pressioni, nè alle sanzioni. "Non ci arrenderemo per un paio di dollari. Potranno imporre tutte le sanzioni che vogliono, non otterranno niente. I cittadini per strada lo sanno", ha affermato il capo del regime di Damasco. "Non venderò mai il mio onore, la mia sovranità nazionale per un pezzo di pane", ha aggiunto.DISERTA GENERALE DELLA GUARDIA REPUBBLICANAPrima defezione in Siria nel circolo ristretto degli amici di Bashar el Assad. Il generale Manaf Tlass, amico intimo del presidente siriano, ha disertato due giorni fa e si trova ora in Turchia. Lo riferisce la retepanaraba al Arabiya. Tlass è figlio dell'ex ministro della Difesa, Mustafa Tlass, a sua volta amico del padre di Assad, Hafez. Nei 16 mesi della rivolta altri generali avevano disertato ma è la prima volta che ad abbandonare Assad è un ufficiale a lui così vicino.BAN KII-MOON: OMU RIDURRA' OSSERVATORIPreso atto della loro inefficacia - dal loro arrivo il numero dei morti in Siria non è calato - il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon vuole ridurre il numero dei 300 osservatori Onu disarmati presenti nel Paese. Osservatori che peraltro dal 15 giugno hanno sospeso ogni attività e restano chiusi nei loro alberghi. Ban ha raccomandato al Consiglio di Sicurezza che venga concentrata a Damasco una ridotta "componente militari degli osservatori", dalla zone dove i combattimenti si sono intensificati. (AGI) (AGI/AFP) - New York, 6 lug. - Gli osservatori, comandanti dal generale norvegese Robert Mood erano stati inviati in Siria per verificare il rispetto - violato ripetutamente da entrambe le parti - del cosiddetto piano di pace in 6 punti del 12 maggio dell'inviato di Onu e Lega Araba, Kofi Annan.
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