sabato 30 luglio 2011
Tre civili sono stati uccisi sabato nei pressi della città di Deir Ezzor a est della Siria, raggiunti da colpi di arma fuoco dell'esercito. Lo ha reso noto un attivista dell'Osservatorio siriano dei diritti dell'Uomo (Osdh).
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Tre civili sono stati uccisi sabato nei pressi della città di Deir Ezzor a est della Siria, raggiunti da colpi di arma fuoco dell'esercito. Lo ha reso noto un attivista dell'Osservatorio siriano dei diritti dell'Uomo (Osdh). "Gli abitanti del villaggio di Tabneh (40 km a ovest di Deir Ezzor) si sono scontrati con un convoglio di una sessantina di veicoli militari che ha aperto il fuoco contro di loro uccidendo tre persone", ha precisato il presidente dell'organizzazione, Rami Abdel Rahmane.Allo stesso tempo l'Osdh ha denunciato la presenza di carri armati e di numerosi altri veicoli militari a Deir Ezzor, una città che dall'inizio della rivolta è stata teatro di proteste. Venerdì, secondo fonti degli attivisti, almeno 50 mila persone hanno sfilato per le strade di Deir Ezzor per chiedere la fine del regime, mentre altre 30 mila sono scese in piazza per partecipare ai funerali di tre civili uccisi in scontri avvenuti nei giorni precedenti. Sempre sabato un uomo che ha detto di essere un colonnello dell'esercito siriano ha annunciato di aver disertato con "centinaia" di soldati e ha ammonito il regime di bloccare la repressione in atto nella regione petrolifera di Deir Ezzor, nell'est. L'uomo che si è presentato come colonnello Riad al-Asaad ha detto per telefono all'Afp a Nicosia di trovarsi in Siria, vicino alla frontiera con la Turchia. "Sono il comandante dell'esercito libero di Siria", ha precisato, aggiungendo, "Siamo in centinaia". Queste informazioni non hanno potuto essere verificate da fonte indipendente. "Avverto le autorità siriane che invierò le mie truppe a combattere l'esercito regolare se non metteranno fine alle loro operazioni a Deir Ezzor", ha detto Riad Al-Asaad.
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