lunedì 28 dicembre 2020
La sera del 24 dicembre il corpo senza vita di Zhage Sil è stato trovato in un fossato a Jayapura. Il giovane era impegnato contro il razzismo dilagante
Il seminarista ucciso nella provincia indonesiana di Papua

Il seminarista ucciso nella provincia indonesiana di Papua - Fides

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Il Natale 2020 è stato funestato da un grave episodio per i cattolici in Papua: la sera del 24 dicembre 2020, il corpo senza vita di Zhage Sil, seminarista cattolico, è stato trovato in un fossato a Jayapura, città della Papua indonesiana.

Secondo la polizia locale, sono tuttora ignoti gli autori del delitto.

La notizia della morte di Sil, scrive l'agenzia Fides, ha sconvolto i cattolici della Papua e di tutta l'Indonesia, che auspicano sia fatta luce sul tragico episodio.

Beka Ulung Hapsara, Commissario nazionale per i diritti umani in Indonesia ha chiesto che "la polizia indaghi rapidamente e trovi gli autori dell'omicidio. Urge applicare la legge in modo equo e trasparente".

Alla comunità di Sorong-Manokwari, diocesi cui Sil apparteneva, sono giunti numerosi messaggi di condoglianze di leader religiosi e laici che condannano fermamente l'atroce atto.

“Sono scioccato dalla sua morte improvvisa e tragica. Sarebbe divenuto diacono l'anno prossimo e il sacerdote diocesano subito dopo”, ha detto padre Johan, parroco nella diocesi di Jayapura, Papua. Padre Johan, che conosceva personalmente Sil, ha aggiunto: “Era una persona coraggiosa che si interessava dei bisogni delle persone, e on aveva paura di alzare la voce, soprattutto quando si trattava di giustizia. Speriamo di ricevere presto notizie chiare sulla sua morte".

Sil era tra i giovani spesso impegnati a chiedere giustizia per la provincia di Papua, stigmatizzando "il razzismo contro il popolo papuano".

La notizia dell'omicidio ha attirato nuovamente l'attenzione sulla travagliata situazione della Papua indonesiana, dove nell'ottobre 2020 è stato ucciso anche il laico cattolico Rufinus Tigau, catechista del distretto di Intan Jaya, freddato senza ragione dalle forze di sicurezza nazionali.

All'inizio di dicembre, un forte appello al dialogo e alla riconciliazione per risolvere il conflitto nella regione indonesiana di Papua, è stato lanciato da 147 tra preti cattolici indonesiani, operanti in Papua. L’appello, come riporta ancora Fides, stigmatizzava i ripetuti episodi di violenza e le continue violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di sicurezza indonesiane, che hanno ucciso e ferito civili e anche operatori pastorali delle Chiese cattoliche e protestanti in questa zona del paese, a forte presenza cristiana.

In Papua si registrano da anni incomprensioni e dissidi tra la popolazione locale e il governo centrale di Giacarta: ai fermenti separatisti il governo centrale ha risposto con una capillare presenza militare che ha aumentato la tensione.

La diocesi di Manokwari-Sorong si trova nella provincia di Papua occidentale. Copre un'area di 111mila chilometri quadrati, con una popolazione totale di 761mila abitanti, tra i quali circa 79mila cattolici.

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