venerdì 30 giugno 2023
Il piano del premier Rishi Sunak contro il disastro degli ospedali, però, sarà sviluppato in 15 anni. Pronti 2,4 miliardi
Il premier Rishi Sunak assiste a un'esercitazione di rianimazione

Il premier Rishi Sunak assiste a un'esercitazione di rianimazione - Reuters

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Il premier britannico Rishi Sunak ha annunciato ieri l’assunzione di 300mila persone in 15 anni per rilanciare il Sistema Sanitario Nazionale (Nhs). Il piano, del valore di 2,4 miliardi di sterline, prevede un’infornata di 60mila medici, 170mila infermieri e 71mila altre figure professionali tra paramedici, impiegati e manager.
Intervento «storico» ha sottolineato Sunak, è maturato per porre fine alla cronica carenza di personale (i posti vacanti sono 110mila) e ai gravi problemi organizzativi di cui la sanità pubblica soffre da tempo. L’annuncio è arrivato alla vigilia del settantacinquesimo compleanno del sistema sanitario, nato il 5 luglio del 1948, e di una nuova ondata di scioperi del comparto ospedaliero. L’aumento degli stipendi da mesi rivendicato dalle diverse categorie, gli ultimi sono i radiologi, non fa parte della svolta.
La strategia dell’esecutivo, che ha fatto della riduzione delle liste di attesa una priorità del partito conservatore, è investire in formazione di nuove leve sul territorio nazionale. La metà dei medici, delle ostetriche e degli infermieri assunti negli ultimi tempi è stata infatti reclutata all’estero attraverso costose campagne di caccia a giovani talenti. I nuovi camici bianchi dell’Nhs, questa è la speranza degli addetti ai lavori, arriveranno in prevalenza dalle scuole per le professioni sanitarie che raddoppieranno il numero dei posti offerti agli studenti. L’esito di una consultazione appena lanciata dirà se il piano di studi potrà essere accorciato di un anno.
Più snelli saranno anche i programmi di apprendistato, compresi quelli per medici di base, farmacisti, psicologi e dentisti. I dirigenti sanitari metteranno inoltre a punto opzioni di lavoro flessibile e incentivi alla carriera per incoraggiare il personale già in servizio a rimandare, se possibile, la pensione.

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