giovedì 20 luglio 2017
Il cardinale, ex vescovo della città a Tg 2000: da quando nel 2010, emersero i fatti sul coro del duomo, è stato fatto tutto il possibile sia sul piano giuridico che pastorale
Il cardinale Gerhard Ludwig Muller

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«Ho iniziato di persona il processo di investigazione, nei miei due ultimi anni di episcopato a Ratisbona, tra il 2010 - quando per la prima volta la diocesi è venuta a conoscenza di questi avvenimenti - e il 2012. Prima non ne avevamo saputo nulla», spiega a Tg2000 il cardinale Gerhard Ludwig Muller, ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e dal 2002 al 2012 vescovo di Ratisbona in merito al caso di abusi e violenze subìte da oltre 500 bambini del coro del duomo di Ratisbona.

Oltre alle 400 pagine del rapporto stilato dall'avvocato Ulrich Weber, il cardinale afferma che «è importante leggere anche la nostra cronologia degli avvenimenti pubblicata dal 2010 in avanti sul sito della diocesi e dalla quale emerge chiaramente che da quella data è stato fatto tutto il possibile, sulla base dei fatti conosciuti». «Era l'unica strada per la Diocesi - ha spiegato il cardinale Muller -. Sono stati impiegati tanti mezzi finanziari e pagate diverse persone per dare giustizia alle vittime, nonostante il tanto tempo trascorso. Ho istituito un`equipe di esperti e ho dato la possibilità a tutte le vittime fino ad allora sconosciute di rivolgersi a loro. Purtroppo non possiamo fare processi ai morti, ma ciò che era possibile fare, sul piano sia giuridico che pastorale, la Diocesi lo ha fatto, e così come lo fa oggi». Quanto ai numeri enormi di abusi documentati nel rapporto Weber, il cardinale Muller ha spiegato che «adesso abbiamo il numero complessivo, che fa sembrare che si tratti di un unico avvenimento. Invece tutto è avvenuto in un arco di tempo di 70 anni». Il cardinale ha ricordato anche che già nel 1958 un sacerdote della scuola dei "passeri" di Ratisbona venne processato e condannato per pedofilia dalla giustizia civile. Un altro caso di abusi risale ad inizio anni settanta: a commetterli fu un assistente laico della scuola che dopo alcuni anni fu ordinato sacerdote. Di lui si seppe nel 2010, e fu il cardinale Muller a fare avviare il processo canonico a suo carico. «I responsabili di abusi - ha proseguito il cardinale Muller - sono relativamente pochi. E diversi di loro sono morti».

Quanto al fatto che lo scandalo, risalente al periodo tra '45 e '92, sia pienamente venuto alla luce soltanto nel 2010, il cardinale ha ribadito che la scuola primaria dove studiavano i piccoli cantori del famoso coro del Duomo «era un'istituzione molto chiusa, nessuno poteva entrare. L`ho imparato io stesso quando divenni vescovo a Ratisbona. Può darsi che ci fossero voci, ma non erano arrivate alla Diocesi». E la scuola è «istituzionalmente indipendente dalla diocesi di Ratisbona, come Fondazione di diritto statale». Nessuna negligenza o ritardo dopo che nel 2010 vennero ammessi i fatti, conclude il cardinale Muller ribattendo ad alcune accuse: «E' tutto documentato, il processo di investigazione l'ho iniziato io. Queste accuse esistono ma sono false» aggiungendo che quando investigazioni di questo genere si faranno presso tutte le istituzioni scolastiche, non solo quelle della Chiesa, la verità non sarà facile da sopportare, dato che «solo in Germania, per 80 milioni di abitanti, abbiamo ogni anno 16.000 processi per pedofilia».

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