lunedì 17 febbraio 2014
​È accaduto nella città di Rakka. Il giudice di un tribunale della Sharia ha stabilito che avere un account Facebook è comportamento immorale, da punire allo stesso modo di un adulterio.
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Fatoum Al -Jassem, una ragazza siriana nella città di Rakka, sraebbe stata lapidata a morte per aver posseduto un profilo Facebook. Una cosa, cioè, in conflitto con la legge islamica. Il giudice di un tribunale della Sharia ha stabilito che avere un account Facebook è comportamento immorale, da punire allo stesso modo di un adulterio (In lingua islamica, molti atti giudicati immorali ono indicati da una parola che si traduce come l'adulterio). L'account di Facebook è stato descritto come un atto di «grande malvagità» che meritava punizione severa. Che poi lo stesso Fronte Al Nusra, la filiale siriana di Al Qaeda, abbia una pagina Facebook è un'altra storia: gli uomini musulmani tendono ad avere diversi standard per le donne. Rakka è stato il primo capoluogo di provincia a cadere in mano ai ribelli islamici sunniti. A Raqqa infuria la battaglia tra oppositori di Assad, che vede schierati tutti contro i talebani dell’Isis che nella città hanno seminato il terrore imponendo la legge talebana. E da Raqqa arrivano anche le orribili immagini della lapidazione della giovane Fatoum, colpevole di avere un account su Facebook.
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