![Putin a San Pietroburgo (Ansa) Putin a San Pietroburgo (Ansa)](https://www.avvenire.it/c/2017/PublishingImages/f7a7fb8d95614eb68be53130f6a91a0d/putin41.jpg?width=1024)
Putin a San Pietroburgo (Ansa)
Gli Stati Uniti hanno espresso rammarico per l'espulsione di 755 diplomatici americani da Mosca, un passo che Washington ha definito «ingiustificato» e al quale sta valutando una risposta. «È un atto riprovevole e ingiustificato. Stiamo valutando l'impatto di tale limitazione e come risponderemo», ha detto una fonte del Dipartimento di Stato.
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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato ieri che 755 dipendenti dell'ambasciata e dei consolati americani in Russia - tra personale diplomatico e tecnico - dovranno cessare la propria attività a partire dal prossimo 1° settembre. La decisione russa di espellere lo staff diplomatico americano era nota da venerdì, ma Putin ha precisato i numeri. I tagli portano il numero dei funzionari americani a Mosca a 455, esattamente quanti russi lavorano a Washington. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato inoltre che da martedì 1° agosto l'ambasciata americana non potrà utilizzare strutture nella capitale e nemmeno la dacia che possiede a Serebrianyi Bor, una zona residenziale alle porte di Mosca.