sabato 19 giugno 2010
L'annuncio è stato dato dalla Banca centrale cinese dopo le crescenti pressioni venute dagli Stati Uniti che hanno chiesto a Pechino uno sforzo per ridurre gli squilibri economici globali, incluso il largo deficit commerciale di Washington nei confronti di Pechino.
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La Cina renderà «più flessibile» la sua valuta, lo yuan. Lo afferma oggi la Banca Centrale cinese in una nota. La Cina sta subendo forti pressioni, in particolare dagli Usa, per aumentare il valore dello yuan in modo da correggere gli squilibri nel commercio internazionale e favorire la ripresa economica.La decisione di rendere «più  flessibile» il tasso di cambio dello yuan, afferma la Peoplès Bank of China in un comunicato diffuso sul suo sito web, è stata presa considerando che «l'economia globale si sta gradualmente riprendendo». «La ripresa e la crescita dell'economia cinese ha acquistato solidità con ilrafforzamento della stabilità economica", prosegue il comunicato. Di conseguenza, "è desiderabile procedere ulteriormente con la riforma del tasso di cambio del reminbi (un altro nome dello yuan) e incrementare la flessibilità del tasso di cambio». La Banca Centrale cinese precisa che «un' enfasi costante  verrà messa nel riflettere l' offerta e la domanda del mercato in riferimento ad un "paniere" di monete. La fascia di oscillazione rimarrà la stessa che è stata annunciata in precedenza sul mercato interbancario delle valute».Secondo la Peoplès Bank, inoltre, il surplus commerciale cinese si è «notevolmente» ridotto nel 2010, e quindi «non esistono le basi per un aumento su larga scala del tasso di cambio del reminbi». Parole queste che sembrano indicare la volontà di procedere ad un contenuto aumento del tasso di cambio della valuta cinese.
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