Il presidente Usa Joe Biden durante il discorso alla Nazione pronunciato stanotte - Ansa

Un discorso populista, pungente e ironico contro gli avversari repubblicani, implacabile nei confronti di Donald Trump. Ma soprattutto energetico. Joe Biden ha passato l’esame “età” durante l’ultimo discorso sullo stato dell’Unione del suo primo mandato mostrandosi agguerrito e determinato nel voler portare a termine la sua agenda politica con altri quattro anni alla Casa Bianca. Il presidente americano ha dunque usato l’intervento, di oltre un’ora, come trampolino di lancio della sua campagna elettorale, elencando una serie di priorità tese a motivare la sua base a restare al suo fianco. Promettendo un’università meno cara, asili gratuiti, più tasse per gli straricchi e le aziende, mutui più abbordabili, condizioni di lavoro più eque, misure per il controllo delle armi e una legge federale in difesa dell’aborto, Biden ha toccato tutti i punti caldi che stanno a cuore ai democratici, dai giovani, alla classe media, alle donne. E agli iscritti del suo partito che durante le primarie hanno espresso voti di protesta per il suo sostegno incondizionato a Israele ha riservato un cambio di tono, rivolgendosi in modo insolitamente severo Allo Stato ebraico, che ha richiamato al “dovere” di proteggere i civili a Gaza, e assicurando che sta lavorando senza sosta per ottenere un cessate il fuoco.

Biden si è mostrato inflessibile anche nei confronti dei migranti che premono alla frontiera con il Messico, sostenendo che proteggerà i confini americani dagli ingressi illegali, ma ha sottolineato un’importante differenza rispetto al suo predecessore e rivale: “Non demonizzerò — ha promesso — i migranti accusandoli di avvelenare il sangue del nostro Paese, come ha detto Trump".

Fortemente di parte sono state le reazioni dei senatori e deputati riuniti alla Camera in seduta congiunta: mentre i democratici applaudivano e scandivano lo slogan “altri quattro anni”, i repubblicani scuotevano la testa e rimanevano in silenzio.