lunedì 29 novembre 2010
L'Alta Corte di Lahore ha oggi impedito al governo di Islamabad di concedere la grazia alla donna cristiana condannata a morte per impiccagione con l'accusa di blasfemia per aver insultato il profeta Maometto. La donna, secondo una petizione inviata da un gruppo di avvocati, non può essere graziata fino a quando il percorso giudiziario non sarà completato.
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L'Alta Corte di Lahore ha oggi impedito al governo di Islamabad di concedere la grazia ad Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per impiccagione con l'accusa di blasfemia per aver insultato il profeta Maometto. Diversi avvocati hanno infatti inviato una petizione alla Corte di Lahore per impedire che il presidente Asif Ali Zardari perdoni la Bibi, che secondo un'inchiesta condotta dal ministro delle Minoranze Shahbaz Bhatti è "innocente" e va "graziata". Il caso della donna, madre di cinque figli, ha mobilitato la comunità internazionale e lo stesso Papa Benedetto XVI ha chiesto il suo rilascio. La più influente alleanza sunnita pakistana, però, lunedì è scesa in piazza per chiedere che non venga concessa la grazia la donna in quanto il rischio è che il Paese sfoci nell'anarchia.Asia Bibi è stata condannata a morte l'8 novembre in base alla legge sulla blasfemia, che prevede la pena capitale per chi commette questo reato, ma che al momento in Pakistan non è mai stata eseguita . Le accuse contro la donna, però, risalgono al giugno del 2009, quando è stata denunciata con l'accusa di aver offeso il profeta Maometto durante una discussione con alcune musulmane. La Bibi è stata la prima donna pakistana a essere condannata a morte in base alla legge sulla blasfemia in vigore nel Paese, dove i cristiani sono meno del cinque per cento della popolazione. La sua sentenza potrà essere messa in atto solo se sarà confermata in appello dall'Alta Corte di Lahore, che al momento non ha ancora fissato una data per l'udienza.Secondo quanto riporta Geo News, l'Alta Corte di Lahore ha chiesto ai governi federale e provinciale maggiori informazioni in merito alle questioni relative all'eventuale rilascio di Asia Bibi. Una petizione presentata dall'avvocato Shahid Iqbal sottolinea come la questione di Bibi sia di competenza giudiziaria e per questo motivo il presidente Zardari non è autorizzato a concederle la grazia. La donna, si legge nella petizione, non può essere perdonata fino a quando il percorso giudiziario non sarà completato.L'Alta Corte di Lahore si aspetta per oggi una risposta dai governi federale e provinciale.
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