mercoledì 10 giugno 2015
Il condannato aveva 15 anni al momento del reato. Due testimoni che lo accusarono avevano poi ritrattato. La testimonianza ottenuta tramite tortura.
L'ultima lettera di Aftab LEGGI
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Un altro condannato a morte è stato impiccato in Pakistan. Sul patibolo è salito Aftab Bahadur, membro della minoranza cristiana, 15enne al momento degli omicidi che ha confessato, secondo gli avvocati sotto tortura. Il suo caso ha attirato condanne di gruppi per i diritti umani e delle Nazioni unite. I tre omicidi furono commessi nel 1992 e secondo il gruppo Reprieve due testimoni che accusarono Bahadur hanno poi ritrattato, dicendo di essere stati torturati. Al tempo, la pena di morte poteva applicarsi a un 15enne, solo in seguito nel 2000 l'età minima è stata alzata a 18. La testimonianza ottenuta tramite tortura è inoltre inammissibile. "Aftab Bahadur è stato impiccato nel carcere distrettuale di Lahore", ha dichiarato una fonte del carcere. "Prima dell'esecuzione, piangeva e diceva di essere innocente", ha aggiunto. "Il Pakistan ha condotto l'esecuzione nonostante Bahadur fosse stato condannato quando era un bambino, in violazione sia della legge internazionale sia di quella pakistana", ha dichiarato il gruppo Reprieve. Il premier Nawaz Sharif ha revocato la moratoria sulla pena di morte lo scorso anno, il giorno dopo che i talebani attaccarono una scuola uccidendo 134 studenti e 19 adulti.
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