sabato 9 marzo 2024
Snobbando Biden, il discusso premier ha incontrato il tycoon a Mar-a-Lago: il mondo sarebbe migliore se tornasse al potere. Il capo della Casa Bianca: «Il leader ungherese sta cercando una dittatura»
Viktor Orbán e Donald Trump a Mar-a-Lago

Viktor Orbán e Donald Trump a Mar-a-Lago - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Tappa al resort Mar-a-Lago di Palm Beach ma non alla Casa Bianca. È l’agenda del viaggio che ha portato il premier ungherese, Viktor Orbán, negli Stati Uniti. Il leader del partito Fidesz ha infatti incontrato il repubblicano Donald Trump ma non il presidente democratico Joe Biden.

Trump e Orbán si considerano da tempo “buoni amici”. Era il 2019 quando l’allora presidente accoglieva in pompa magna il titolare del governo di Budapest. Il primo ungherese a rimettere piede alla Casa Bianca dopo 14 anni. In quella circostanza il tycoon si spinse persino a dire: “E' come me, un po’ controverso, ma va bene…”. Nelle foto dell’incontro avvenuto venerdì in Florida i due leader, pura coincidenza, sono vestiti in modo identico: abito blu, camicia bianca, cravatta azzurra. Al tavolo del confronto sono stati portati i temi cari a entrambi tra cui, a precisarlo è stata una nota dell’ufficio stampa trumpiano, “l’importanza fondamentale di confini forti e sicuri per proteggere la sovranità di ogni nazione”.

“Viktator”, per usare l’appellativo affibbiato a Orbàn da Jean-Claude Juncker, l’ex presidente della Commissione Europea, ha spesso espresso la speranza di vedere l’amico Trump di nuovo alla guida degli Stati Uniti. “Rendi di nuovo grande l’America, signor Presidente!”, ha scritto in un post sui social al termine della visita. Aggiungendo: “Torna e portaci la pace!”.

L’incontro non è passato inosservato all’attuale inquilino della Casa Bianca che, di contro, ha con il governo ungherese un rapporto scivoloso. Più di una volta Biden è stato accusato di interferire negli affari interni di Budapest. Orbàn, da parte sua, non ha mai perso l’occasione per criticare Biden e in particolare la sua politica estera. Il pugno duro degli Stati Uniti contro la Russia di Vladimir Putin, per esempio, è stato fortemente attaccato dal premier ungherese perché non utile a negoziare la pace in Ucraina.

Il candidato democratici alle elezioni presidenziali americane ha però approfittato della visita di Orbàn per punzecchiare lo sfidante Trump. “Il premier ungherese – ha ricordato – ha dichiaratamente detto di cercare la dittatura la democrazia funziona”. Concetto diametralmente opposto al suo: “Vedo un futuro in cui la democrazia va difesa – ha aggiunto - non sminuita”.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: