martedì 24 novembre 2009
Quasi un quarto della popolazione mondiale - un miliardo e mezzo di persone - vive al buio, mentre tre miliardi di persone sono costrette a usare combustibili solidi per cucinare o riscaldarsi. Combustibili che provocano gravi malattie polmonari che in moltissimi casi portano alla morte. Lo afferma un Rapporto del Programma Onu per lo Sviluppo (Undp).
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Quasi un quarto della popolazione mondiale - un miliardo e mezzo di persone - vive al buio, mentre tre miliardi di persone sono costrette a usare combustibili solidi per cucinare o riscaldarsi. Combustibili che provocano gravi malattie polmonari che in moltissimi casi portano alla morte.  Secondo il rapporto Undp, l'agenzia Onu per lo sviluppo, sulla 'Situazione dell'accesso all'energia nei Paesi in via di sviluppò (redatto in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della Sanità e l'Agenzia internazionale per l'energia), mentre l'Occidente e i Paesi emergenti si stanno adoperando per ridurre i consumi di energia e trovare fonti rinnovabili, nel resto del Pianeta la metà della popolazione non ha accesso a servizi energetici di base, come la corrente elettrica o i moderni combustibili.E sono, ancora una volta, i Paesi più poveri dell'Africa sub-sahariana e dell'Asia meridionale a soffrire del gap più ampio: in queste regioni vive infatti l'80% delle persone che non hanno accesso all'elettricità. Un dato che si aggrava anche tra un Paese e l'altro: basti pensare che in Burundi, Liberia e Ciad solo il 3% della popolazione dispone di energia elettrica; il 5% in Ruanda, Repubblica centrafricana e Sierra Leone, fino al 75% del Sudafrica.La conseguenza è che, per esempio, le persone sono costrette a trasportare pesanti carichi di acqua e cibo sulla schiena perchè non hanno energia (gas o petrolio) per far camminare i mezzi di trasporto, specialmente nelle aree rurali, le più isolate e svantaggiate. O che dipendono da combustibili solidiinquinanti (carbone, legno, letame) per cucinare o riscaldare le loro case.L'uso di questi combustibili negli ambienti chiusi, inoltre, causa il cancro ai polmoni, la polmonite e altre malattie respiratore che ogni anno causano 2 milioni di morti, di cui il 99% (praticamente il totale) vive nei Paesi in via di sviluppo e quasi la metà (il 44%) sono bambini. "Estendere l'accesso all'energia è essenziale per combattere la povertà globale. E questo deve avvenire nel modo più sostenibile, economico e pulito possibile. Dobbiamo assicurare che i bisogni energetici di queste persone sia centrale nel nuovo accordo sul clima" alla Conferenza di dicembre a Copenaghen, ha detto Olav Kjorven, responsabile Sviluppo dell'Undp.Il rapporto sottolinea infatti che per dimezzare il numero di coloro che vivono in povertà entro il 2015 (il primo degli Obiettivi del Millennio) oltre 1,2 miliardi di persone avranno bisogno di accedere all'elettricità e oltre due miliardi a combustibili moderni come gas naturale e propano (Gpl). Per questo invita i governi a mettere in campo sforzi di più ampio respiro.
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