giovedì 9 settembre 2010
A sole otto settimane dal voto di "mid term" il presidente Barack Obama difende il suo programma economico e accusa i repubblicani di voler ritornare alla «politica dissennata» che spinse gli Usa nella crisi degli anni Trenta. «Non voglio punire i ricchi, ma il Paese non si può permettere di rinunciare a 700 miliardi di dollari di entrate».
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Meno tasse per il ceto medio e alle aziende che creano lavoro in Usa. Più tasse per i ricchi che devono tornare a pagare all'erario quanto davano ai tempi di Clinton. A sole otto settimane dal voto di medio termine, il Presidente Usa Barack Obama difende con vigore il suo programma economico e accusa i Repubblicani di voler ritornare alla «politica dissennata» che ha spinto gli Stati Uniti nella peggiore recessione dai tempi della Grande depressione degli anni '30.«I repubblicani stanno perseguendo la stessa filosofia che ci ha portato in questa brutta situazione: più tagli fiscali ai milionari e meno regole per le grandi compagnie», attacca Obama dal palco di Cleveland nell'Ohio, sottolineando che la sua amministrazione non punta «a punire i ricchi» ma il Paese non si può permettere di rinunciare a «700 miliardi di dollari» di entrate. Il Presidente riconosce che la ripresa è stata «dolorosamente lenta» e promette «tagli fiscali a tutti gli americani che guadagnano meno di 250 mila dollari» con l'obiettivo che «le riduzioni fiscali per la classe media debbano essere permanenti" perchè «non può esistere una economia forte e in crescita senza una classe media forte e in crescita». Per chi guadagna di più, afferma Obama, «la quota fiscale dovrà tornare a quella in vigore con la presidenza Clinton» perchè i tagli alle tasse dei «milionari e dei miliardari» non fanno nulla per stimolare la crescita.  Il Presidente Usa ha poi esortato il Congresso a ridurre le tasse per le aziende che creano posti di lavoro negli Usa e ad approvare il grande piano d'infrastrutture, per 50 miliardi di dollari in sei anni, volto a rilanciare il settore del trasporto su terra, in particolare l'alta velocità. E intanto oggi la Federal Reserve ha avvertito che anche se l'economia statunitense continua a crescere, «tra luglio ed agosto ha mostrato ampi segnali di rallentamento». Nel suo Beige Book l'Istituto centrale Usa ha spiegato che l'economia non sta entrando in una fase di contrazione ma «la ripresa si è raffreddata rispetto ai mesi precedenti». Il rapporto della Fed sottolinea che «il settore manifatturiero continua ad espandersi ma mostra segnali di rallentamento, i consumi tutto sommato crescono» mentre sono in «deciso calo le compravendite immobiliari».
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