mercoledì 26 gennaio 2011
«La competizione per l'occupazione è reale, ma non ci scoraggeremo» afferma il presidente Usa nel discorso sullo stato dell'Unione, avvertendo: le misure prese «negli ultimi due anni ci hanno allontanato dalla recessione, ma per vincere il futuro dobbiamo affrontare» nuove battaglie.
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Innovazione, ricerca, riforme e infrastrutture, ma anche lotta al deficit, tagliando le spese non necessarie e investendo nei punti forza: la spesa del governo «è insostenibile. Dobbiamo assumerci la responsabilità del nostro deficit». Il presidente Barack Obama delinea le sfide che gli Stati Uniti, «il Paese di Edison e dei fratelli Wright, di Google e di Facebook», si trovano ad affrontare per restare competitivi a livello mondiale, crescere e creare posti di lavoro. «La competizione per l'occupazione è reale, ma non ci scoraggeremo» afferma Obama nel discorso sullo stato dell'Unione, avvertendo: le misure prese «negli ultimi due anni ci hanno allontanato dalla recessione, ma per vincere il futuro dobbiamo affrontare» nuove sfide. Fra queste il deficit, che - propone Obama - può essere ridotto di 400 miliardi di dollari in dieci anni congelando le spese discrezionali per dieci anni. «L'ordine economico mondiale è cambiato» e gli Stati Uniti «devono innovarsi per mantenere la loro leadership». Da qui l'invito a uno spirito bipartisan, a una «responsabilità condivisa: in gioco non c'è solo chi vincerà le prossime elezioni, dopo tutta abbiamo già avuto un'elezione. In gioco ci sono nuovi posti di lavoro e nuove industrie che potrebbero radicarsi nel nostro paese o altrove. C'è il fatto del premiare il duro lavoro e la nostra gente. C'è il fatto di sostenere che l'America non è solo un posto su una cartina ma un faro nel mondo». Repubblicani e democratici devono lavorare insieme. «A due anni di distanza la peggiore recessione che molti di noi hanno sperimentato, la Borsa è tornata a salire, i profitti delle aziende ad aumentare. L'economia è tornata a crescere» precisa Obama mettendo in evidenza che resta «ancora del lavoro da fare». Gli Usa «non hanno mai misurato i progressi solo tenendo conto di questi parametri. Noi misuriamo i progressi con il successo della nostra gente, con i posti di lavoro che si possono trovare e con la qualità della vita che questi posti offrono. Con le prospettive dei titolari di piccole e medie imprese, che sognano di trasformare una buona idea in un'azienda di successo, con le opportunità che offriamo ai nostri figli. «Questo è il progetto sul quale - aggiunge rivolgendosi a repubblicani e democratici - gli americani vogliono che lavoriamo. Insieme». Per rilanciare l'economia è necessario aumentare le esportazioni, l'istruzione e l'innovazione. Obama punta a aumentare la spesa in ricerca e sviluppo, facendola salire ai massimi, rispetto al Pil, da quando Kennedy era presidente. E fissa un obiettivo: l'80% dell'elettricità americana arriverà da fonti di energia pulite entro il 2035. Gli Usa devono - aggiunge - diventare il primo Paese con un milione di veicoli elettrici entro il 2015. Ma crescita e la competività americana passano anche per la riforma del governo, che va snellito, per il taglio delle tasse sulle imprese, per le infrastrutture (in 25 anni l'80% degli americani avra' accesso a treni veloci e una copertura di internet wireless per il 98% della popolazione) e il risanamento dei conti.
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