lunedì 6 luglio 2009
Il trattato prevede l'eliminazione di oltre duemila vettori ed entrerà in vigore entro l'anno. Rimane invece aperto il fronte dello scuso spaziale.
  • L'ANALISI: Il sogno di arsenali vuoti di Luigi Geninazzi
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    Gli Stati Uniti e la Russia hanno trovato l'accordo sul testo che getta le basi per il negoziato di un trattato di riduzione delle armi nucleari. Il trattato, che entrambe le parti sperano di concludere per la fine dell'anno, sostituirà l'attuale Start del 1991, che scade a dicembre. L'intesa, che era già stata preannunciata, è stata formalmente firmata da Barack Obama e Dmitry Medvedev oggi al Cremlino e darà così il vià ai negoziatori per mettere a punto il trattato proprio per la firma a dicembre. Tale nuovo accordo prevede la riduzione degli arsenali atomici a 1.500-1675 testa per ogni singolo Paese entro sette anni. Obama a Mosca: «Possibili progressi straordinari fra i due Paesi». Il presidente americano Barack Obama è giunto intanto a Mosca per esaminare col collega russo Dmitri Medvedev iniziative concrete per portare avanti il preannunciato 'reset' nei rapporti tra i due Paesi. La questione della riduzione degli arsenali nucleari domina l'agenda del suo odierno incontro maratona con Medvedev - quattro ore di colloqui seguiti da una conferenza stampa congiunta - che esaminerà i progressi finora raggiunti dai negoziatori e produrrà la firma di un accordo quadro destinato a tracciare le linee guida dei prossimi mesi di negoziati.Obama ha trovato, per questo suo primo vertice al Cremlino, una atmosfera fredda sia come clima che come accoglienza: nessuna traccia della "Obama Mania" che ha caratterizzato i suoi precedenti viaggi in Europa. I sondaggi di opinione mostrano una estrema diffidenza dei russi nei confronti del nuovo inquilino della Casa Bianca. Eppure, incontrando il leader del Cremlino Dmitri Medvedev, ha detto che Usa e Russia possono ottenere "straordinari progressi" in vari campi "se lavoriamo insieme", citando la sicurezza, l'energia e la tutela ambiente. I temi sul tavolo. L'agenda dei colloqui tra Obama e Medvedev comprende anche i maggiori temi internazionali: dall'Afghanistan all'Iran, dalla Corea del Nord alla pace in Medio Oriente. Sul primo punto i due leader potranno mostrare un progresso concreto: la luce verde russa a far transitare dal suo territorio armi e munizioni Usa destinati all'Afghanistan. Mentre non ha perso occasione per elogiare l'atteggiamento di Medvedev, il presidente Usa ha avuto parole più sferzanti per il premier Vladimir Putin, che incontrerà domani al breakfast. Obama ha accusato Putin di avere ancora un piede nel passato, imprigionato dalla mentalità della Guerra Fredda. Consapevole dell'immagine negativa che i russi hanno dell'America, Obama ha messo in programma domani a Mosca numerosi contatti con esponenti della società russa, compresi i leader dell'opposizione, nonchè un discorso alla New Economic School di Mosca che intende illustrare la sua filosofia dei rapporti tra l'America e la Russia.I dirigenti del Cremlino hanno dato alla prima visita a Mosca del presidente Obama su un basso profilo. Non vi sono bandiere americane, non vi sono poster con l'immagine di Obama e anche la Tv di stato russa ha parlato molto poco dell'evento.
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