mercoledì 25 novembre 2009
Il presidente Usa Barack Obama ha telefonato oggi al premier Berlusconi chiedendo di sostenere un maggiore impegno in Afghanistan. Risposta positiva di Berlusconi, che ha parlato di nuovo approccio.
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Il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, ha invitato l'Italia a partecipare al rafforzamento dell'impegno della comunità internazionale in Afghanistan e il presidente del Consiglio ha accolto positivamente la richiesta dell'alleato che verrà discussa in un prossimo incontro tra i due ministri degli Esteri. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi spiegando che la richiesta è stata avanzata durante un colloquio telefonico.Nel comunicato si legge che Berlusconi "ha ricevuto oggi una telefonata da parte del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Nel corso della cordiale conversazione è stata esaminata principalmente la situazione in Afghanistan ed il Presidente americano ha illustrato i punti salienti della revisione strategica che l'Amministrazione USA si appresta a varare".Secondo Palazzo Chigi durante la telefonata Obama ha chiesto "il sostegno dell'Italia nel rafforzamento dell'impegno della comunità internazionale in Afghanistan. Il Presidente del Consiglio ha accolto positivamente questa richiesta ed entrambi hanno deciso che essa verrà approfondita nei dettagli in occasione di un prossimo incontro tra il Ministro degli Esteri Frattini ed il Segretario di Stato Clinton".La Russa: sì ad aumento forza, ma riequilibrio globale.  L'Italia è pronta ad aumentare il suo impegno in Afghanistan, ma a condizione di poter riequilibrare la propria presenza in altri contingenti internazionali. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, conversando con i giornalisti."L'impegno per incrementare [la presenza italiana ] c'è all'operazione Afghanistan nel suo complesso, ma bilanciato con il complesso delle presenze in diversi teatri internazionali", ha spiegato il ministro che ha poi aggiunto: "numeri non li voglio fare". "Berlusconi sulla qualità dell'impegno si è riservato di sentire governo e Parlamento", ha aggiunto il ministro commentando la telefonata fra il presidente Usa, Barack Obama e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi durante la quale è stata avanzata la richiesta di un maggior coinvolgimento italiano nell'area . Più in generale, secondo il ministro, "la presenza militare italiana deve essere condizione perché possa verificarsi la ricostruzione, a condizione di un impegno sempre più serio da parte del governo afghano ".Brown: 5mila soldati da alleati Usa. Gli alleati Nato degli Usa e gli altri partecipanti alla missione Isaf sono pronti a fornire 5.000 soldati in più per l'Afghanistan oltre a quelli che tra pochi giorni annuncerà il presidente Usa Barack Obama, probabilmente martedì prossimo. A dirlo è stato il premier britannico Gordon Brown. Il suo portavoce, Simon Lewis, ha spiegato che il premier ha già scritto al segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen per informarlo sull'evoluzione, dopo aver parlato con circa 10 stati.  Brown non ha specificato i paesi, ma si sa già che la Slovacchia ha offerto di raddoppiare i proprio contributo, da 250 a 500 soldati, e, tra i contributori non Nato, la Georgia ha promesso tra i 700 e i 1000 soldati, mentre la Corea del Sud se impegnata a inviarne "varie centinaia" in vista dell'assunzione del controllo di una 'Provincial Reconstruction team', i settori in cui è stato diviso l'Afghanistan per la sicurezza e la ricostruzione.La Stessa Gran Bretagna, che ha sul posto 9.000 soldati, vuole aggiungerne 500 ma questi, secondo Londra, non sono inclusi nei 5.000 annunciati da Brown. L'Italia potrebbe mantenere il battaglione aggiuntivo di circa 400 uomini inviati in estate in occasione delle elezioni presidenziali afgane. In discussione sono anche rinforzi da parte della Francia e della Germania.Le parole di Brown giungono nell'imminenza dell'annuncio da parte del presidente Obama del numero di rinforzi, secondo indiscrezioni circolate sulla stampa Usa si parlerebbe di circa 30.000 soldati a stelle e strisce. Rasmussen, come ha detto oggi a Bruxelles il suo portavoce James Appathurai, si aspetta dagli alleati "un impegno commisurato" all'impegno Usa. Il che ovviamente non vuol dire, ha precisato, "che ci può aspettare che facciano uno sforzo equivalente", vista la potenza militare degli americani. Il segretario generale sta girando le capitali europee per chiedere un maggior impegno, oggi è a Roma e domani sarà a Berlino. Del resto, ha aggiunto il portavoce, "nessuno dovrebbe aspettarsi che il giorno dopo che il presidente Obama ha fatto il suo annuncio, vi sarà una cifra totale di soldati aggiunti dagli altri". In effetti, ha aggiunto, "bisogna avere pazienza e aspettare che gli alleati europei determinano ciò che possono fare". Decisiva sarà una conferenza di tutti gli stati che partecipano a Isaf terranno il 7 dicembre al quartier generale militare della Nato che si trova a Mons, nei pressi di Bruxelles. Una conferenza che sarà preceduta, il 3 e 4 dicembre nella capitale belga, dalla riunione del Consiglio Atlantico a livello di ministri degli Esteri. Al momento in Afghanistan ci sono 68.000 militari Usa e 39.000 da parte degli altri alleati e dei partecipanti non Nato alla missione Isaf.
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