martedì 22 febbraio 2011
Un nuovo potente terremoto ha colpito Christchurch, nell'Isola del Sud, ancora più devastante di quello del 4 settembre scorso. Il cataclisma, di bassa profondità (circa 4 km) e magnitudo 6.3 gradi Richter, ha colpito la città di 375mila abitanti alle 12:51 locali (00.51 in Italia), con epicentro a 5 km di distanza dal centro cittadino.
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Un nuovo potente terremoto ha colpito oggi Christchurch, nell'Isola del Sud della Nuova Zelanda, ancora più devastante di quello del 4 settembre scorso, con la conferma di almeno 65 morti e di distruzioni estese. Il sisma, di bassa profondità (circa 4 km) e magnitudo 6.3 gradi Richter, ha colpito la città di 375 mila abitanti alle 12:51 locali (00.51 in Italia), con epicentro a 5 km di distanza dal centro cittadino. Una portavoce della polizia ha confermato che vi sono "vittime multiple" in diverse località e molti edifici sono rasi al suolo. Due autobus sono rimasti schiacciati sotto palazzi crollati. Vi sono notizie di incendi in edifici del centro e di molte persone intrappolate sotto le macerie. Secondo testimoni, riferisce Radio New Zealand, nell'intero centro città la circolazione è completamente bloccata, mentre le persone cercano di evacuare e andare a controllare le condizioni delle loro case. La maggior parte dei semafori è fuori uso e le auto debbono farsi strada fra la folla di persone a piedi. Molti pedoni restano immobili sui marciapiedi con lo sguardo nel vuoto, apparentemente sotto shock.Il sisma, che data la scarsa profondità è stato più distruttivo di quello di magnitudo 7.1 dello scorso settembre, ha scosso la città nell'ora di punta. La scossa è durata circa un minuto ed è stata estremamente violenta, scuotendo gli edifici avanti e indietro. Sono seguite due repliche, di magnitudo seguita una scossa di assestamento di magnitudo 5.6 e 5.5. Testimoni oculari descrivono la scena come "orrenda" e le immagini tv mostrano auto sepolte sotto le macerie e persone ferite aiutate ad allontanarsi per strada. Decine di persone sono ancora intrappolate sotto le macerie. Molti edifici storici, compresa la cattedrale anglicana, cuore di Christchurch, sono ridotti in macerie e le strade sono allagate dall'acqua che si riversa dalle condutture spaccate. Interrotte nell'80% della città le linee telefoniche ed elettriche. La polizia ha avvisato che tutto il centro è in via di evacuazione, con l'eccezione dell'ospedale centrale, che rimane finora operativo benché danneggiato. Tutto il personale disponibile è impegnato nei soccorsi ed è stato chiamato l'esercito a dare assistenza. Gli ospedali in tutta l'Isola del Sud vengono preparati a ricevere i feriti. Vi sono notizie non confermate secondo cui non vi sarebbero più ambulanze disponibili e i poliziotti avrebbero cominciato a evacuare i feriti con le loro auto. L'aeroporto locale è chiuso ed i voli sono deviati sulla capitale Wellington. La Nuova Zelanda, stato insulare posto sull'incontro delle piattaforme tettoniche indo-australiana e del Pacifico, registra in media più di 14 mila terremoti l'anno, di cui circa 20 raggiungono magnitudo 5 o superiore.OLTRE 150 INTRAPPOLATI FRA MACERIE Sono fra 150 e 200 le persone ancora intrappolate sotto gli edifici crollati nel devastante terremoto di bassa profondità e magnitudo 6,3, che ha colpito oggi alle 12:41, ora di punta la seconda città della Nuova Zelanda, Christchurch nell'isola del sud, di 380 mila abitanti. Lo ha detto a Radio New Zealand il sindaco di Christchurch Bob Parker, che ha proclamato lo stato d'urgenza che chiude l'accesso al centro città per garantire la sicurezza del pubblico e permettere alle squadre di soccorso di operare. In precedenza il premier neozelandese John Key aveva riferito che il bilancio dei morti è finora di 65 ed è destinato a salire.
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