giovedì 25 settembre 2014
Un documento dell'Assemblea Plenaria lancia l'allarme per le violenze efferate «di Boko Haram e di altri gruppi armati».
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"La nazione è in pericolo di fronte alle violenze di Boko Haram e di altri gruppi armati" avvertono i vescovi della Nigeria in una dichiarazione pubblicata al termine della loro seconda Assemblea Plenaria, tenutasi a Warri (nello Stato del Delta, nel sud del Paese), pervenuta all'Agenzia Fides.I vescovi affermano di essere rimasti "sconvolti dalle orribili testimonianze di prima mano giunte dagli Stati di Borno, Yobe, Adamawa, Taraba, Kano e Kaduna sugli stermini di massa dei cittadini nigeriani, su interi villaggi, chiese e canoniche saccheggiati e dati alle fiamme, famiglie e singole persone sono state costrette a cercare rifugio al di fuori delle loro case e delle loro terre invase".La situazione è così grave che, come riporta il messaggio, "uno dei nostri vescovi delle zone dove è un atto la tragedia (si tratta di Stephen Dami Mamza, vescovo di Yola), è stato costretto a lasciare improvvisamente la riunione perché migliaia di rifugiati avevano riempito la cattedrale e i locali attigui, alla ricerca di protezione e di cibo da parte del vescovo e della sua diocesi".Di fronte ad una situazione così grave, i vescovi avvertono che "ogni comunità nigeriana a livello locale e statale deve essere in allerta per far fronte al grave pericolo che minaccia la nazione. La questione non è chi diventerà presidente, governatore o senatore dopo le elezioni del 2015. Il problema riguarda la vita e la sicurezza di ognuno di noi che desidera vivere insieme in pace".La questione è acuita dal fatto, sottolineato nel messaggio, che "mentre i musulmani a volte sono fatti bersaglio di questi attacchi, i cristiani, le chiese e i non musulmani in generale sono i principali bersagli dello sterminio, dei saccheggi e dell'espulsione da parte di Boko Haram". Il primo compito del governo, ricordano i vescovi, "è quello di preservare e proteggere la vita di ogni nigeriano qualsiasi sia la sua tribù, la religione, la classe sociale o la tradizione".I vescovi hanno mobilitato la Caritas nigeriana per portare assistenza agli sfollati ed hanno indetto una preghiera nazionale il 13 e il 14 novembre. "Sono momenti critici per la nazione e chiunque si trovi a ricoprire un posto di responsabilità deve fare tutto il possibile per salvare il nostro amato Paese, la Nigeria" conclude il messaggio.
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