sabato 20 maggio 2023
Continua la persecuzione nei confronti della Chiesa. Questa volta nel mirino è finito l’ateneo dell’Immacolata Concezione. Stop anche alla Croce Rossa
Il presidente-dittatore del Nicaragua, Daniel Ortega

Il presidente-dittatore del Nicaragua, Daniel Ortega - Ansa

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Formalmente si tratta di «scioglimento volontario». In realtà, come per le altre diciassette università chiuse dal regime di Daniel Ortega, per l’ateneo cattolico dell’Immacolata Concezione la cessazione delle attività è stata una scelta obbligata. Compiuta per evitare il sequestro dei beni e proteggere dipendenti e studenti dalle minacce del governo. L’università era stata fondata nel 2011 dall’arcidiocesi di Managua all’interno del seminario La Purísima per garantire una agli aspiranti sacerdoti una formazione di alto livello in teologia e filosofia. In oltre un decennio di lavoro, era diventato un centro di riferimento anche per molti laici di vari Paesi dell’America centrale. Il suo primo rettore è stato il vescovo ausiliare della capitale Silvio Báez, in esilio negli Usa a causa delle continue minacce di morte.
La sua chiusura rientra nella feroce repressione messa in atto dalle autorità, da più di un anno e mezzo, nei confronti della Chiesa cattolica. Il caso più eclatante è la condanna a 26 anni di carcere per «tradimento» del vescovo Rolando Álvarez, al momento rinchiuso nel penitenziario di La Modelo. Secondo fonti anonime, il pastore, noto per le sue posizioni critiche nei confronti di Ortega e della vice nonché moglie Rosario Murillo, si troverebbe nell’area di massima sicurezza chiamata «El Infiernillo», in una cella di isolamento di tre metri, sotto costante vigilanza. Il regime si accanisce contro la Chiesa poiché è l’unica realtà indipendente dopo l’azzeramento della società civile organizzata in seguito alle proteste dell’aprile 2018.
Da allora, sono oltre duecento le associazioni, Ong, media messi a tacere. L’ultima, appena tre giorni fa, è la Croce Rossa nicaraguense, attiva nel Paese dal 1931. L’organismo è stato accusato di «avere violato la neutralità» per avere prestato soccorso ai manifestanti feriti dalle forze di sicurezza durante la rivolta nonviolenta di cinque anni fa e i beni sono stati confiscati. Al suo posto è stata creata una «nuova Croce Rossa» fedele al governo.

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